La soluzione è semplice: chiedi alla moglie "questo secondo te mi serve?".
Se SI.. compri.
Se NO.. non compri e soffri.
D'altronde, si sa, ciò che conta è il viaggio e non la meta finale.
Viaggio: perdere le ore a sbavare sulle foto del nuovo giocattolo, chiamare 10 persone e tenerli un'ora al telefono a parlare di kite per avere un supporto psicologico, fare i conti con il portafoglio in mano "a quanto lo compro, a quanto lo rivendo, quanto ci perdo, etc".
Meta: mettere le mani sull'oggetto bramato.
Il "viaggio" dura molto di più, alimenta le relazioni con i propri simili, genera emozioni forti (desiderio espanso del nuovo inutile giocattolo), ma soprattutto è gratis!
La meta dura un attimo.. perchè dopo averlo provato un giorno (il nuovo giocattolo) scatta di nuovo compulsivamente la necessità di andar in cerca di altro.. ma soprattutto la meta costa e pesa sul portafoglio.
Meditate gente.. meglio vivere perennemente in viaggio a gratis o depauperarsi con istantanee e infondate mete?
PS - Sono Michele e non faccio aquisti compulsivi da qualche mese.
Mi è capitato a volte, ma su giocattolini elettronici (decine di euro di spesa), di passare le ore a cercare, studiare, confrontare, fino ad arrivare a scegliere il meglio in base alle mie (irreali) esigenze.
Fai click e lo metti nel carrello (del sito web) ma non paghi subito.
Lo metti lì, lo hai scelto, sai che in ogni caso tra tutte le cazzate che potevi comprare quella è la migliore.
Insomma non procedi con il pagamento.
Lo lasci lì qualche giorno.. e magicamente perde di importanza.
Sai benissimo che quel coso non ti serve realmente a una sega.
Svuoti il basket e sei tranquillo e soddisfatto.
Sei felice perchè il viaggio è stato bello, mentre la meta era effimera.
Dopo qualche settimana.. d'accapo, vedi un qualcosa che ti dice "comprami" e ricominci.. ma poi alla fine svuoti di nuovo il carrello.
Io così ho superato la mia compulsione.
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