La terza volta
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Re: La terza volta
Mai provata.
Ruben mi aveva consigliato la 679 perche' ha un poco meno lift della 633 pur conservansone le caratteristiche. Ma dopo aver fatto 3 uscite con 3 stabili diversi, posso affermare che l'ala e' sostanzialmente neutra e progressiva, e' lo stabilo che trasforma il carattere del piantone. Quello che al momento capisco meglio e' il 330.
Ruben mi aveva consigliato la 679 perche' ha un poco meno lift della 633 pur conservansone le caratteristiche. Ma dopo aver fatto 3 uscite con 3 stabili diversi, posso affermare che l'ala e' sostanzialmente neutra e progressiva, e' lo stabilo che trasforma il carattere del piantone. Quello che al momento capisco meglio e' il 330.
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Re: La terza volta
Ieri, finalmente, la prima uscita decente del 2020. L'accoppiata 679/330, alla din fine, non richiede l'inserimento di spessori e me la sono proprio goduta. Come partire strapless in vento zero e' ancora oscuro. Si riparte da qui, sperando di progredire in fretta.
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Re: La terza volta
Anche oggi gran divertimento, con un termichino superlaminare e un mare piatto e bellissimo. Il settaggio della tavola/trespolo pare finalmente ok, forse (ne pas chercher a comprendre) devo arretrare di un altro buco la mezza strap anteriore per poter avanzare il piede posteriore e stringere lo stance, in modo da facilitare la strambata grazie ai piedi piu' vicini. Primi timidi tentativi di strambata (surface) col downloop, sembra di essere tornati ai tempi della sector. Progressi pochi o nulla, sorrisometro a manetta.
NB: la questione stance va approfondita.
In andatura io mi sento meglio con uno stance bello largo, in modo da sentire ben piantata in acqua la paletta quando mi oppongo all'aquilone e stare bello basso a gambe pèiegate. E tuttavia lo stance bello largo fa si che appena avanzo il piede posteriore per la strambata io perda quota.
Ora, come accennavo, ho arretrato la mezza strap davanti, in modo da poter avanzare il piede posteriore e avere uno stance più ridotto. E' più facile "manovrare" (ieri cercavo le microndine con cui giocare), e capisci che coi piedi vicini hai una posizione più alta e il trespolo è meno sensibile, ciò che potrebbe aiutare la strambata, ma in compenso se provi a piantare in acqua il trespolo per una bella bolina ti senti meno sicuro.
Bisogna trovare la quadra, la prossima uscita arretro ulteriormente la mezza anteriore per poter stringere ulteriormente lo stance e sperimentare ancora.
Cmq, dopo aver trovato finalmente un equilibrio, devo dire di essere stracontento dell'accoppiata moses 679/330. un piantone tranquillo ma - se spingi - veloce, molto prevedibile, mai una sbavatura o un imbizzarrimento. ho la sensazione che si tratti di un trespolo molto evolutivo, che in accoppiata alla 330 è un superfreeride, e in accoppiata ad altri stabilizzatori, per quel poco che ho provato, è in grado di essere supermanovriero.
NB: la questione stance va approfondita.
In andatura io mi sento meglio con uno stance bello largo, in modo da sentire ben piantata in acqua la paletta quando mi oppongo all'aquilone e stare bello basso a gambe pèiegate. E tuttavia lo stance bello largo fa si che appena avanzo il piede posteriore per la strambata io perda quota.
Ora, come accennavo, ho arretrato la mezza strap davanti, in modo da poter avanzare il piede posteriore e avere uno stance più ridotto. E' più facile "manovrare" (ieri cercavo le microndine con cui giocare), e capisci che coi piedi vicini hai una posizione più alta e il trespolo è meno sensibile, ciò che potrebbe aiutare la strambata, ma in compenso se provi a piantare in acqua il trespolo per una bella bolina ti senti meno sicuro.
Bisogna trovare la quadra, la prossima uscita arretro ulteriormente la mezza anteriore per poter stringere ulteriormente lo stance e sperimentare ancora.
Cmq, dopo aver trovato finalmente un equilibrio, devo dire di essere stracontento dell'accoppiata moses 679/330. un piantone tranquillo ma - se spingi - veloce, molto prevedibile, mai una sbavatura o un imbizzarrimento. ho la sensazione che si tratti di un trespolo molto evolutivo, che in accoppiata alla 330 è un superfreeride, e in accoppiata ad altri stabilizzatori, per quel poco che ho provato, è in grado di essere supermanovriero.
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Re: La terza volta
Lo stance largo in navigazione ed in virata è meglio, in manovra (strambata) meglio stretto, per questo hanno inventato la strap dietro in navigazione ci metti dentro il piede mentre quando vuoi strambare o surfare le ondine togli il piede dalla strap e appoggi davanti alla strap anche un po' sottovento.
Quanto al fatto che col piede dietro avanti ti scende il piantone forse è perche rallenti troppo in ingresso strambata o non orzi leggermente per tenere i cavi in tensione o non fai la poppatina o perchè non fai il downloop ? In generale quei 20 cm. di avanzamento, se hai la velocità giusta, non dovrebbero farti scendere, per esempio io ho un assetto molto a scendere per poter essere giusto alla massima velocità ma di lasco quando mi voglio riposare posso togliere il piede dietro dalla strap e metterlo davanti, ma il piantone non scende comunque manco rallentando tanto, certo che devo caricare più il peso sulla gamba dietro e magari andare più indietro col peso del corpo, ma non scende manco morto.
prova in navigazione andando dritto al lasco-traverso, vedrai che non scende anche se porti il piede dietro molto avanti, così magari vedi se il fatto che scende dipende da qualcosa di sbagliato che fai durante o prima della strambata.
Quanto al fatto che col piede dietro avanti ti scende il piantone forse è perche rallenti troppo in ingresso strambata o non orzi leggermente per tenere i cavi in tensione o non fai la poppatina o perchè non fai il downloop ? In generale quei 20 cm. di avanzamento, se hai la velocità giusta, non dovrebbero farti scendere, per esempio io ho un assetto molto a scendere per poter essere giusto alla massima velocità ma di lasco quando mi voglio riposare posso togliere il piede dietro dalla strap e metterlo davanti, ma il piantone non scende comunque manco rallentando tanto, certo che devo caricare più il peso sulla gamba dietro e magari andare più indietro col peso del corpo, ma non scende manco morto.
prova in navigazione andando dritto al lasco-traverso, vedrai che non scende anche se porti il piede dietro molto avanti, così magari vedi se il fatto che scende dipende da qualcosa di sbagliato che fai durante o prima della strambata.
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Re: La terza volta
grazie enri, ho appena cominciato col downloop che in effetti, col vento leggero, è la morte sua
In realta' e' tanto probabile che la mia strap anteriore sia troppo avanti, devo spingere troppo col piede dietro, domenica l'ho arretrata di un buco ed era meglio, la prossima arretro ancora di un buco e vediamo come andra'.
In realta' e' tanto probabile che la mia strap anteriore sia troppo avanti, devo spingere troppo col piede dietro, domenica l'ho arretrata di un buco ed era meglio, la prossima arretro ancora di un buco e vediamo come andra'.
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Re: La terza volta
Quest'anno la stagione e' diversa. Di sera fa molto piu' fresco, e quindi il termico e' piu' forte. Ormai le previ non le guardo quasi piu'. A meta' pomeriggio prendo la bici e mi presento al cortidoio, sperando in un miracolo che, molto spesso, avviene.
Questo fine settimana, addirittura , ha fatto vento sia sabato che domenica, tanto da consentirci di stare in acqua fin quasi l' imbrunire con il trespolo.
Sabato, mentre giravo col 15 molto depotenziato, ho iniziato a lavorare sui piedi finendo per uscire dalle mezze strap e farmi l'uscita strapless (Una sensazione meravigliosa).
Domenica sono andato di 12, all'inizio molto scarico e poi via via piu' allegro. Sono particolarmente contento di essere uscito con l'ala piccola. Doverla gestire, stando sul trespolo, aggiunge una piccola dimensione di complessita' all'insieme.
Poiche' ormai le strambate "surface" sembrano acquisite, ho cominciato ad approcciare timidamente quelle in volo.
L'obiettivo, al momento, e' di fare tutta l'inversione in aria per poi atterrare in switch, cambiare i piedi e ridecollare. Spero di acquisirle a breve, e di finire l'estate strambando in volo.
Ma comunque non importa, gia' cosi e' bellissimo (e siatemi grati, perche' vi ho risparmiato un post "emozionale" .... queste uscite al tramonto, in cui tutto sembra in equilibrio cosmico, mi rimescolano dentro in modi che e' difficile descrivere in 2 righe).
Ma voglio chiedere:
1) come faccio ad andare piu' forte ? Ieri ho raggiunto i 17 nodi, ma abitualmente giro sugli 11, 13. E' solo una questione di "tira giu' la vela, cazza la barra e prega "? A me sembra che molti altri inclinino assai di piu' il trespolo sopravvento in andatura, io sono quasi sempre dritto e mi sembra che se mi inclino la vela non mi regga....
2) riesco a fare sessioni corte perche' ad un certo punto mi fa male la caviglia del piede posteriore. Non e' questione di peso sbilanciato indietro, e' come se dovessi usare il piede per bilanciare (= tenere in verticale, senza oscillazioni) il trespolo. Io normalmente tengo il piede a cavallo della mezzeria della tavola. Meglio piu' sopravvento ? Meglio sottovento ? A me sembra meglio sottovento, ma a ragionarci sembra un'eresia....
Questo fine settimana, addirittura , ha fatto vento sia sabato che domenica, tanto da consentirci di stare in acqua fin quasi l' imbrunire con il trespolo.
Sabato, mentre giravo col 15 molto depotenziato, ho iniziato a lavorare sui piedi finendo per uscire dalle mezze strap e farmi l'uscita strapless (Una sensazione meravigliosa).
Domenica sono andato di 12, all'inizio molto scarico e poi via via piu' allegro. Sono particolarmente contento di essere uscito con l'ala piccola. Doverla gestire, stando sul trespolo, aggiunge una piccola dimensione di complessita' all'insieme.
Poiche' ormai le strambate "surface" sembrano acquisite, ho cominciato ad approcciare timidamente quelle in volo.
L'obiettivo, al momento, e' di fare tutta l'inversione in aria per poi atterrare in switch, cambiare i piedi e ridecollare. Spero di acquisirle a breve, e di finire l'estate strambando in volo.
Ma comunque non importa, gia' cosi e' bellissimo (e siatemi grati, perche' vi ho risparmiato un post "emozionale" .... queste uscite al tramonto, in cui tutto sembra in equilibrio cosmico, mi rimescolano dentro in modi che e' difficile descrivere in 2 righe).
Ma voglio chiedere:
1) come faccio ad andare piu' forte ? Ieri ho raggiunto i 17 nodi, ma abitualmente giro sugli 11, 13. E' solo una questione di "tira giu' la vela, cazza la barra e prega "? A me sembra che molti altri inclinino assai di piu' il trespolo sopravvento in andatura, io sono quasi sempre dritto e mi sembra che se mi inclino la vela non mi regga....
2) riesco a fare sessioni corte perche' ad un certo punto mi fa male la caviglia del piede posteriore. Non e' questione di peso sbilanciato indietro, e' come se dovessi usare il piede per bilanciare (= tenere in verticale, senza oscillazioni) il trespolo. Io normalmente tengo il piede a cavallo della mezzeria della tavola. Meglio piu' sopravvento ? Meglio sottovento ? A me sembra meglio sottovento, ma a ragionarci sembra un'eresia....
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Re: La terza volta
Sempre per esperienza personale, quindi non è detto che sia utile agli altri:
1) con una velona (cavi corti) magari ha senso inlinarsi a bestia e appendersi completamente. Con una velina già una inclinazione a 45 gradi, quindi semiappeso, può produrre i suoi accettabili frutti in termini di velocità. O almeno con il mio palettone ho questa sensazione. Altra cosa che faccio per andare più veloce (le poche volte che mi viene di farlo) è puntare la prua verso il basso, riducendo l'angolo di incidenza delle ali. Sento che si riduce il drag e che il "coso" accelera.
2) forse ti basta spostare il piede di poco, in senso trasversale, e trovare un punto di equilibrio in cui non usi la caviglia per "contrastare" un (di poco) errato posizionamento del piede. Io vedo che quando sono ben in assetto caviglie e ginocchia (e relativi muscoli) non sono in tensione. E guido la tavola con il bacino. Alla fine credo si tratti solo di allineare la perpendicolare del nostro baricentro (corpo) con il punto centrale della tavola. Ogni disallineamento ti costringe a lavorare con caviglia e ginocchio per contrastare la tavola che tenderà a inclinarsi sopra o sotto vento.
1) con una velona (cavi corti) magari ha senso inlinarsi a bestia e appendersi completamente. Con una velina già una inclinazione a 45 gradi, quindi semiappeso, può produrre i suoi accettabili frutti in termini di velocità. O almeno con il mio palettone ho questa sensazione. Altra cosa che faccio per andare più veloce (le poche volte che mi viene di farlo) è puntare la prua verso il basso, riducendo l'angolo di incidenza delle ali. Sento che si riduce il drag e che il "coso" accelera.
2) forse ti basta spostare il piede di poco, in senso trasversale, e trovare un punto di equilibrio in cui non usi la caviglia per "contrastare" un (di poco) errato posizionamento del piede. Io vedo che quando sono ben in assetto caviglie e ginocchia (e relativi muscoli) non sono in tensione. E guido la tavola con il bacino. Alla fine credo si tratti solo di allineare la perpendicolare del nostro baricentro (corpo) con il punto centrale della tavola. Ogni disallineamento ti costringe a lavorare con caviglia e ginocchio per contrastare la tavola che tenderà a inclinarsi sopra o sotto vento.
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Re: La terza volta
Seguo il post da un po' e mi piace seguire i tuoi progressi, soprattutto perché descrivi sensazioni che ho provato anche io quando ero in quella fase ma che non ho mai tradotto in parole.
Sono contento di leggere che hai goduto navigando strapless e con ala piccola. Sono proprio 2 belle sensazioni da combinare. Inoltre strapless tutte quelle pippe mentali sulla posizione della strap cessano di esistere all'istante.
Il piantone inclinato richiede alleggerimento lieve all'anteriore, in modo che l'ala tenda a cabrare, per contrastare il tiro del kite: vedrai che boline ne escono!!!
una volta che avrai il jibe in foiling senza cambio piedi, e che avrai assimilato l'andatura toe side, ti consiglio di provare cosi:
Mentre vai da tuo lato peggiore (dx avanti se sei regular, sx avanti se sei goofy) porta il kite a ore 1 o 11, fai scendere la tavola. Una volta che sei jn superficie cambi i piedi come con il surfino, poi inizi il downloop, che ti dara l'accelerazione sufficiente per riprendete agevolmente il foiling e prosegui con il jibe. Da li a cambiare i piedi in foiling la strada non è più tanto lunga.
Sono contento di leggere che hai goduto navigando strapless e con ala piccola. Sono proprio 2 belle sensazioni da combinare. Inoltre strapless tutte quelle pippe mentali sulla posizione della strap cessano di esistere all'istante.
Il piantone inclinato richiede alleggerimento lieve all'anteriore, in modo che l'ala tenda a cabrare, per contrastare il tiro del kite: vedrai che boline ne escono!!!
una volta che avrai il jibe in foiling senza cambio piedi, e che avrai assimilato l'andatura toe side, ti consiglio di provare cosi:
Mentre vai da tuo lato peggiore (dx avanti se sei regular, sx avanti se sei goofy) porta il kite a ore 1 o 11, fai scendere la tavola. Una volta che sei jn superficie cambi i piedi come con il surfino, poi inizi il downloop, che ti dara l'accelerazione sufficiente per riprendete agevolmente il foiling e prosegui con il jibe. Da li a cambiare i piedi in foiling la strada non è più tanto lunga.
Posso definirmi kiter esperto perchè ho commesso tutti gli errori possibili!
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Re: La terza volta
credo anche io. Il dubbio mi viene in questo senso. Chi usa le straps ha per forza il piede posteriore più arretrato della mezzeria, a meno che non le tenga larghissime e ci infili dentro il piede fino al collo. quindi ha il piede più spostato sopravvento rispetto all'asse della tavola. Invece, a me pare di trovarmi meglio (= affatico meno l'articolazione della caviglia) col piede più spostato sottovento rispetto all'asse della tavola. Fermo restando che alla fine terrò il piede dove faccio meno fatica, mi chiedo quale possa essere la ragione di tale differenza e i contro della mia tendenza a metterlo sottovento. Fino ad oggi, infatti, ho fatto una serie di scelte di posizione che si sono rivelate vincenti per un periodo dell'apprendimento, e poi per proseguire hanno dovuto essere modificate.kiteman ha scritto: ↑27/07/2020, 9:56
2) forse ti basta spostare il piede di poco, in senso trasversale, e trovare un punto di equilibrio in cui non usi la caviglia per "contrastare" un (di poco) errato posizionamento del piede. Io vedo che quando sono ben in assetto caviglie e ginocchia (e relativi muscoli) non sono in tensione.
@simone: grazie
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Re: La terza volta
per andare più veloce devi sentire il tiro più sul trapezio e meno sulle braccia, mi spiego:
L'inclinazione è utile per andare più veloce ma è una conseguenza, se ti inclini trooppo mentre vai ancora piano senti che l'ala non ti sostiene e non ti fidi. L'accelerazione è progressiva e man mano che acceleri ti puoi appendere di più alla vela ma non con le braccia bensì buttando il culo indietro con le gambe in spinta (cioè senza cedere, al limite se ce la fai con le gambe tese) e sentendo il tiro sulle front, acceleri, scarichi un po' di barra e butti indietro il culo questo ti fa pian piano inclinare.
Se sei di bolina terrai l'ala più bassa ma di lasco l'ala a 45° va bene e quello che devi inclinare è il piantone.
Parti col tuo solito lasco-traverso come sei abituato a fare con l'ala a 45° (non allo zenith ) e prendi un po' di velocità, quando ti senti veloce scarica 5/10 cm. di barra e butta il culo indietro senza piegare le gambe, tenderai a cadere leggermente indietro perchè l'ala più scarica tira meno ma se non pieghi le gambe sentirai l'accelerazione e troverai un nuovo equilibrio col piantone più inclinato e andrai più forte, poi ripeti l'oparazione una seconda volta e accellererai ancora di più.
Va anche detto che se non hai un piantone da race più che buono man mano che inclini (parlo della bolina) l'aeroplanino si avvicina alla superficie e può cominciare a ventilare quindi cominci a non fidarti e oltre un certo limite non inclini più.
Comunque di bolina la super inclinazione si fa più per guadagnare angolo che per la velocità. Una buona velocità di bolina per me è intorno ai 21 nodi (ma i pro come Mario ne fanno 25 )
Di lasco invece il piantone o l'aeroplano cominciano a dare segni di instabilità oltre una certa velocità che dipende dalla struttura e da tanti fattori e anche qui cominci a non fidarti più, ma questo succede ben oltre i 17 nodi di cui parli quindi hai margine... calcola di poter arrivare a 24 nodi col materiale che hai, io faccio 30 nodi e Mario 35
In linea di massima il limite di velocità a livello dei 17 nodi di cui parli non è da imputare al kite, foil o pump o alla lunghezza dei cavi, hai margine per andare più forte con l'attrezzatura che hai prima di trovargli il limite.
Sentire il tiro sul trapezio a barra quasi scarica non è immediato e non è semplice da acquisire, ci vuole allenamento...
PS con straps intere regolate giuste (non larghe) hai comunque un controllo migliore alle alte velocità e tenderai a fidarti di più e raggiungere velocità maggiori ma quanto scritto sopra vale anche strapless.
Il piede dietro invece non puoi metterlo sottovento deve stare almeno sulla mezzeria, altrimenti hai un momento radrizzante che ad ogni spinta sulla gamba dietro tenderà a farti tornare dritto anzichè inclinato e difatti adesso se ci fai caso non spingi mai con la gamba dietro ad ogni accelerazione tendi a cedere e piegarla.
L'inclinazione è utile per andare più veloce ma è una conseguenza, se ti inclini trooppo mentre vai ancora piano senti che l'ala non ti sostiene e non ti fidi. L'accelerazione è progressiva e man mano che acceleri ti puoi appendere di più alla vela ma non con le braccia bensì buttando il culo indietro con le gambe in spinta (cioè senza cedere, al limite se ce la fai con le gambe tese) e sentendo il tiro sulle front, acceleri, scarichi un po' di barra e butti indietro il culo questo ti fa pian piano inclinare.
Se sei di bolina terrai l'ala più bassa ma di lasco l'ala a 45° va bene e quello che devi inclinare è il piantone.
Parti col tuo solito lasco-traverso come sei abituato a fare con l'ala a 45° (non allo zenith ) e prendi un po' di velocità, quando ti senti veloce scarica 5/10 cm. di barra e butta il culo indietro senza piegare le gambe, tenderai a cadere leggermente indietro perchè l'ala più scarica tira meno ma se non pieghi le gambe sentirai l'accelerazione e troverai un nuovo equilibrio col piantone più inclinato e andrai più forte, poi ripeti l'oparazione una seconda volta e accellererai ancora di più.
Va anche detto che se non hai un piantone da race più che buono man mano che inclini (parlo della bolina) l'aeroplanino si avvicina alla superficie e può cominciare a ventilare quindi cominci a non fidarti e oltre un certo limite non inclini più.
Comunque di bolina la super inclinazione si fa più per guadagnare angolo che per la velocità. Una buona velocità di bolina per me è intorno ai 21 nodi (ma i pro come Mario ne fanno 25 )
Di lasco invece il piantone o l'aeroplano cominciano a dare segni di instabilità oltre una certa velocità che dipende dalla struttura e da tanti fattori e anche qui cominci a non fidarti più, ma questo succede ben oltre i 17 nodi di cui parli quindi hai margine... calcola di poter arrivare a 24 nodi col materiale che hai, io faccio 30 nodi e Mario 35
In linea di massima il limite di velocità a livello dei 17 nodi di cui parli non è da imputare al kite, foil o pump o alla lunghezza dei cavi, hai margine per andare più forte con l'attrezzatura che hai prima di trovargli il limite.
Sentire il tiro sul trapezio a barra quasi scarica non è immediato e non è semplice da acquisire, ci vuole allenamento...
PS con straps intere regolate giuste (non larghe) hai comunque un controllo migliore alle alte velocità e tenderai a fidarti di più e raggiungere velocità maggiori ma quanto scritto sopra vale anche strapless.
Il piede dietro invece non puoi metterlo sottovento deve stare almeno sulla mezzeria, altrimenti hai un momento radrizzante che ad ogni spinta sulla gamba dietro tenderà a farti tornare dritto anzichè inclinato e difatti adesso se ci fai caso non spingi mai con la gamba dietro ad ogni accelerazione tendi a cedere e piegarla.
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Re: La terza volta
contavo su di te, supergrazie.
per il momento mi inclino poco, e con queste inclinazioni nane la coppia ala W679/stabilo S330 va via liscia che è un piacere... so che si può fare di più e dipende da me e non dal materiale. Non ho particolare fregola di velocità, però alzare un poco la media mi piacerebbe.
NB: ricordo che i 17/18 nodi erano il limite di punta delle sector, le quali erano dei missili rispetto alle bidi. Ieri quando giravo sui 14/15 percepivo benissimo che il piantone aveva appena cominciato a scaldarsi e che il limite ero decisamente io. Come sono cambiati i materiali ...
per il momento mi inclino poco, e con queste inclinazioni nane la coppia ala W679/stabilo S330 va via liscia che è un piacere... so che si può fare di più e dipende da me e non dal materiale. Non ho particolare fregola di velocità, però alzare un poco la media mi piacerebbe.
NB: ricordo che i 17/18 nodi erano il limite di punta delle sector, le quali erano dei missili rispetto alle bidi. Ieri quando giravo sui 14/15 percepivo benissimo che il piantone aveva appena cominciato a scaldarsi e che il limite ero decisamente io. Come sono cambiati i materiali ...
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Re: La terza volta
Si Pat il limite spesso siamo noi.
Ti ci vorrà ancora un pò, la velocità all'inzio fa sempre un pò paura.
per cominciare a piegarti senza andare troppo forte parti normale e poi quando cominci ad andare fortino, chiudi di bolina il più possibile, in quel momento cominci a sentire bene il tiro del kite ( devi essere invelato il giusto) e li puoi spingerti indietro parecchio.
Aiuta il tutto ed avere gambe un pò piegate e ben molleggiate e buttare avanti la spalla; è come con lo sci più vai veloce e la discesa si fa ripida e più devi stare avanti con corpo/peso
Cmq dopo un pò la sensazione è la stessa di essere su una tt ben piegato e piantato per contrastare il tiro del kite
Le strap aiutano, con le mezze presumo che se metti i piedi bene a contatto con l'estremità e hai modo quando serve di tirare su la parte anteriore del piede, sei a cavallo
Ti ci vorrà ancora un pò, la velocità all'inzio fa sempre un pò paura.
per cominciare a piegarti senza andare troppo forte parti normale e poi quando cominci ad andare fortino, chiudi di bolina il più possibile, in quel momento cominci a sentire bene il tiro del kite ( devi essere invelato il giusto) e li puoi spingerti indietro parecchio.
Aiuta il tutto ed avere gambe un pò piegate e ben molleggiate e buttare avanti la spalla; è come con lo sci più vai veloce e la discesa si fa ripida e più devi stare avanti con corpo/peso
Cmq dopo un pò la sensazione è la stessa di essere su una tt ben piegato e piantato per contrastare il tiro del kite
Le strap aiutano, con le mezze presumo che se metti i piedi bene a contatto con l'estremità e hai modo quando serve di tirare su la parte anteriore del piede, sei a cavallo
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Re: La terza volta
Pat, leggo in kiteforum.com che in molti hanno apprezzato lo stabilizzatore 425 che lo mettono al primo posto tra piacevolezza e prestazioni....poi 450... poi 483....
Io ho sempre il 683-483 e mi trovo davvero bene, ma una prova con il 450 la farei volentieri...
Io con il 683/483 sto cercando di piantare dritta la gamba posteriore, e stabilizzarmi con l'anteriore piegata.
Ma non sono ali adatte allo scopo. Si ok, accelleri, ma non corri certamente come quelle votate al freeride/race...
Gia con la 590-330 l'angolo e la velocità sono nettamente superiori.
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Ma non sono ali adatte allo scopo. Si ok, accelleri, ma non corri certamente come quelle votate al freeride/race...
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- Pat
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Re: La terza volta
Qui a MR cippa cosmica fino a giovedi, ma qualche volta anche la cippa ti regala qualcosa.
Stasera, al calasole, ho aiutato i miei ragazzi a mettere in acqua il ws. Sono entrambi agli inizi, pero' girano in autonomia ed e' bellissimo vederli sperimentare e imparare.
Il mare era piatto, il vento leggero, il sole calava. All'orizzonte, foschia da caldo.
Da qualche parte, mentre con l'acqua alla vita osservo Ale bordeggiare, mi arriva il rombo ritmico del motore di una grossa nave. Non la vedo, pero' , forse e' nascosta dal molo alla mia sinistra. Mentre guardiamo Ale, io ed Edo ne discutiamo a lungo.
Ale vira pulito e fa il bordo a rientrare. Siccome e' quasi a ridosso delle boe del corridoio, poggia deciso verso riva.
Siamo a forse 30 metri di distanza, vedo il suo sguardo orgoglioso. E' mezzora che gira bene, lavorandosi tavola e vela da competente, e capisce di star progredendo.
All'improvviso, a poppa si materializzano una serie di onde. Devono provenire dalla scia della grossa nave invisibile.
La prima lo supera, facendolo accellerare. Lui, d'istinto si volta, vede la seconda e porta il peso in avanti, per assorbire l'urto. La seconda, alta ma lenta, lo fa entrare in planata e lo porta in un'unico interminabile bordo fino a riva, mentre io e Edo gli lanciamo urla di incoraggiamento.
Dovevate vedere gli occhi raggianti di quel bambino, alla fine della sua prima planata.
Siamo usciti dall'acqua che era buio.
Stasera, al calasole, ho aiutato i miei ragazzi a mettere in acqua il ws. Sono entrambi agli inizi, pero' girano in autonomia ed e' bellissimo vederli sperimentare e imparare.
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Da qualche parte, mentre con l'acqua alla vita osservo Ale bordeggiare, mi arriva il rombo ritmico del motore di una grossa nave. Non la vedo, pero' , forse e' nascosta dal molo alla mia sinistra. Mentre guardiamo Ale, io ed Edo ne discutiamo a lungo.
Ale vira pulito e fa il bordo a rientrare. Siccome e' quasi a ridosso delle boe del corridoio, poggia deciso verso riva.
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All'improvviso, a poppa si materializzano una serie di onde. Devono provenire dalla scia della grossa nave invisibile.
La prima lo supera, facendolo accellerare. Lui, d'istinto si volta, vede la seconda e porta il peso in avanti, per assorbire l'urto. La seconda, alta ma lenta, lo fa entrare in planata e lo porta in un'unico interminabile bordo fino a riva, mentre io e Edo gli lanciamo urla di incoraggiamento.
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Re: La terza volta
Davvero emozionante...
Anche il mio l'altro giorno ha preso le sue prime onde con il surf riuscendosi ad alzare da solo....
Davvero bello...
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Re: La terza volta
Purtroppo riesco ad uscire molto meno di quanto vorrei, ma oggi e' stato bellissimo.
Ormai lo strapless in navigazione e' acquisito (salvo che in partenza, quindi le mezze le lascio per partire, prima o poi capiro'...) ed e' una goduria e sto adottando stance sempre piu' piccoli senza - incredibilmente - sensazione di perdita di controllo. Se uno lo fa su un surfino, invece....
Oggi, per approssimazione successive, sono andato vicino al cambio piede in volo.
Se domani eolo ci grazia si prosegue.
Quanto mi piace questo piantone....!
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Re: La terza volta
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Re: La terza volta
E' solo una ipotesi.. vuoi vedere che imparando con le strap ci "forziamo" ad avere uno stance maggiore del necessario?
Vediamo le strap.. pensiamo che siano state messe lì a quella distanza per qualche valido motivo.
E ci convinciamo che così' deve essere.. adeguandoci a quelle posizioni predeterminate.
Senza strap si recupera la nostra (personale) postura, la migliore, la più comoda, lo stance "perfetto", che è minore di quello "previsto" per quella tavola.
Perchè magari il tester/progettista pensava di andare veloce come un missile e le ha piazzate lì.
E invece a noi piace di più passeggiare e non forzare.
Ci vorrebbero tester/progettisti scarsi o mediocri per progettare le tavole per persone normali (come noi).
Ipotesi forse strampalata..
Vediamo le strap.. pensiamo che siano state messe lì a quella distanza per qualche valido motivo.
E ci convinciamo che così' deve essere.. adeguandoci a quelle posizioni predeterminate.
Senza strap si recupera la nostra (personale) postura, la migliore, la più comoda, lo stance "perfetto", che è minore di quello "previsto" per quella tavola.
Perchè magari il tester/progettista pensava di andare veloce come un missile e le ha piazzate lì.
E invece a noi piace di più passeggiare e non forzare.
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Re: La terza volta
Mah, non so. Sul surfino strapless se vado a stance stretto faccio disastri.
La mia teoria e' questa: sul trespolo, vai come su un cuscino d'aria, niente scossoni da mare mosso che ti obbligano ad adottare una posizione stabile.
Puoi permetterti uno stance stretto.
Interessante il fatto di averlo raggiunto arretrando progressivamente il piede anteriore, senza praticamente avanzare il posteriore.
La conduzione dell'idro, che e' sempre stato un poco pesante dietro salva l'adozione di uno stance larghissimo, si e' bilanciata perfettamente tra i due piedi. Ieri me la sono proprio goduta....
La mia teoria e' questa: sul trespolo, vai come su un cuscino d'aria, niente scossoni da mare mosso che ti obbligano ad adottare una posizione stabile.
Puoi permetterti uno stance stretto.
Interessante il fatto di averlo raggiunto arretrando progressivamente il piede anteriore, senza praticamente avanzare il posteriore.
La conduzione dell'idro, che e' sempre stato un poco pesante dietro salva l'adozione di uno stance larghissimo, si e' bilanciata perfettamente tra i due piedi. Ieri me la sono proprio goduta....
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Re: La terza volta
Siete sulla buona strada
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Maurizio Milani
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