A grande richiesta, nuova stagione, nuove avventure.
Riepilogo delle puntate precedenti.
Dopo anni di resistenza passiva, il Pat prova e si innamora dell'idro. Compera un north speedsteer, e impara grosso modo a girarci. Finisce la stagione con un naufragio ottobrino ma non è domo, quindi a gennaio vende lo speedster e si dota di un moses 679/483, accoppiamento appena uscito che non conosce nessuno ma che lui, grazie a sordidi intrallazzi, sa essere er meglio per lui. Mentre aspetta la primavera arrivano prima il covid, poi il vento (!!) e infine la cippa a frapporsi tra l'eroe e l'oggetto del desiderio. Ce la farà, il nostro, a coronare il suo sogno d'ammore ?
16 uscita: ritorno col botto (letteralmente)
sono sceso al mare sabato mattina ma il vento, dopo una finta di lunedì, si è manifestato solo ieri.
Mi dicono esserci 12/13 nodi, che per gli standard di corsini sono un rispettabile vento medio
.
Mentre mi infilo nel mutino decido. 12 kitech (che ho usato solo una volta), idro 679/483 (mai usato) e via andare.
Il vecchio prudente che abita il mio corpo mi informa che è un azzardo uscire con idro e vela sconosciuti, quando lo spot è gremito e c'è anche venticello. Ma io sono giovine dentro, e quindi lo ignoro.
Quando lo tiro su, il kitech 12 rs scalpita come un puledrino. Da come tira e si muove, in alto ci sono più di 12 nodi, magari anche 15 o 16. Depotenzio un filo, idro in acqua, partenza e ... PAURAAA.
Il mio vecchio speedster, dal mio punto di vista, è stata la nave scuola perfetta. Stabile, affidabile, dotato di decollo precoce, preciso nelle traiettorie, abbastanza veloce da farti divertire ma non troppo da metterti in crisi. L'unica cosa che non mi piaceva era il fatto di essere piuttosto pesante, e di tendere a mettersi dritto in acqua appena lo mollavi. Se fosse stato fatto in carbonio, non credo che l'avrei mai venduto (o forse si, alla fregola non si comanda).
Questo MOSES 679/483 è invece molto diverso. le doti migliori sono il fatto che sia leggero e facilissimo da gestire nelle partenze. E' dotato di decollo precoce ma progressivo, viene su facilmente ma con grandissima dolcezza. In fase di decollo, da molta sicurezza..
Poi, per il mezzo principiante che sono, arrivano i lati meno amichevoli. E', in linea generale, molto meno presente sotto i piedi. Complice anche lo stabilizzatore 483 da manovre, il trespolo si adegua senza apparenti resistenze ad ogni minimo comando, costringendoti ad essere molto preciso negli appoggi e nei pesi. E' notevolmente veloce, e richiede un minimo di velocità e di appoggio al kite per stabilizzarsi. Ha attriti veramente minimi, che trasformano in accellerazione ogni più piccola spinta dell'ala. In accoppiata al 12, ieri, a me faceva paura, e ho passato quasi tutto il tempo a cercare di impedire al binomio ala/trespolo di mettersi a correre come un matto.
Quindi ho fatto bordi buoni, in stabilità e controllo, ma altri molto meno buoni, che mi hanno ingrigito le tempie per lo stress. Se gestivo la vela non gestivo l'idro, e viceversa. Uscire sopra i 12 nodi con idro e vela sconosciuti, dopo che non uscivo in trespolo da 8 mesi, non è stata una buona idea.
L'uscita si è conclusa col botto, nel senso che cadendo la mia ala ha colpito quella di uno sfortunato sottovento e siamo rimasti entrambi a mollo per un po'. Ora che siamo arrivati a riva, recuperato il materiale ecc., era finito il tempo disponibile.
La prossima uscita sarà con lo stabilo 450, che sarebbe quello freeride (il 483 è quello freestyle), il 15 e possibilmente 8 nodi, nella speranza di facilitarmi il processo di adeguamento al nuovo mezzo. C'è un piede da rifare, e comunque da implementare.