Alaia Di-Vina
Inviato: 26/06/2020, 8:43
Ciao a tutti mi chiamo Davina e faccio kite dal 2009.
Vorrei condividere con voi la mia ultima pazzesca avventura.
Tutto è iniziato grazie a Gugu e Fede due amici che hanno fatto entrare nel mio garage con mio grande entusiasmo una tavola di monostrato di paulownia da 2cmX50cmX2,5m.
Sapete no? I soliti discorsi: " ci mettiamo a lavorare da te che c'è spazio, poi ci facciamo un aperitivo, così vedi come si fa..."
Quindi niente tempo qualche minuto stavamo tutti e tre fomentati come matti dopo aver disegnato lo shape a scavare un abbozzo del canale centrale (ovviamente con la colonna sonora di psycho in sottofondo, tanto perché solo la fresatrice, non era sufficientemente disturbante per i vicini).
Come continua la storia? Semplice il tagliere (si lo ammetto a prima vista ho pensato fosse un tagliere e per i primi mesi non riuscivo a vedere altro se non un tagliere perfetto per una bella porchetta) è rimasto per giorni fermo nel mio garage... Finché un giorno... Bam!! Dopo l'ennesimo giorno di quarantena in astinenza da kite, e l'ennesimo impasto lievitato (che ora solo a pensarci ho ancora la nausea) decido di continuare l'alaia.
Facile a dirsi, ma andando sul pratico quando sei bloccata in casa il primo scoglio incontrato è stato: "oh No! E ora? con cosa ci lavoro?" Quindi niente, avendo a disposizione un trapano, una pialla (che ovviamente non piallava) un trita ghiaccio (non ho il coraggio di dirvi per cosa l'ho usato) e tanta noia e con le consulenze telefoniche di Gugu, il progetto "Alaia" ha ripreso a camminare.
Dopo circa due settimane il tagliere aveva un canale centrale (e io avevo le braccia di Nadal). Poi per fortuna dopo aver attraversato mezza Roma in bicicletta, per prendere una levigatrice orbitale le cose hanno cominciato a procedere in modo più spedito. Quando mi hanno prestato una pialla funzionante poi, che ve lo dico a fare momenti mi commuovevo.
Finite di dare le pendenze al bottom della tavola, ha cominciato a diventare giorno per giorno sempre più una tavola e non più un tagliere!!!
Poi un giorno all'improvviso la tavola era finita 160 x 45 con un canale di 7 mm, e lì è sorta l'ennesima sfida! Laminarla...
Per fortuna è venuto in nostro soccorso il grandissimo Zitrone che ci ha consigliato sui materiali da prendere e su tutto il procedimento... Un Grande!!
Ora che dire sono in Sardegna e ieri la mia Alaia Di Vina è stata collaudata...
Non pensavo sarebbe venuta così divertente (ripensandoci non mi è neanche venuto in mente di tirar fuori la bidirezionale dalla sacca ).
Il canale sottilissimo da 7mm la rende leggerissima, la lunghezza 160 (si lo ammetto sono alta un tappo e mezzo) la rende praticamente una bidirezionale senza neanche dover spostare i piedi, le strambate vengono con una fluidità impressionante (ancora non ci credo) e soprattutto con una decina di nodi e uno Speed 5 12m si bolinava tranquillamente a bomba.
Quindi che dire la fortuna del principiante... Ma soprattutto un grazie infinito a Gugu Fede e al mitico Zitrone.
Vorrei condividere con voi la mia ultima pazzesca avventura.
Tutto è iniziato grazie a Gugu e Fede due amici che hanno fatto entrare nel mio garage con mio grande entusiasmo una tavola di monostrato di paulownia da 2cmX50cmX2,5m.
Sapete no? I soliti discorsi: " ci mettiamo a lavorare da te che c'è spazio, poi ci facciamo un aperitivo, così vedi come si fa..."
Quindi niente tempo qualche minuto stavamo tutti e tre fomentati come matti dopo aver disegnato lo shape a scavare un abbozzo del canale centrale (ovviamente con la colonna sonora di psycho in sottofondo, tanto perché solo la fresatrice, non era sufficientemente disturbante per i vicini).
Come continua la storia? Semplice il tagliere (si lo ammetto a prima vista ho pensato fosse un tagliere e per i primi mesi non riuscivo a vedere altro se non un tagliere perfetto per una bella porchetta) è rimasto per giorni fermo nel mio garage... Finché un giorno... Bam!! Dopo l'ennesimo giorno di quarantena in astinenza da kite, e l'ennesimo impasto lievitato (che ora solo a pensarci ho ancora la nausea) decido di continuare l'alaia.
Facile a dirsi, ma andando sul pratico quando sei bloccata in casa il primo scoglio incontrato è stato: "oh No! E ora? con cosa ci lavoro?" Quindi niente, avendo a disposizione un trapano, una pialla (che ovviamente non piallava) un trita ghiaccio (non ho il coraggio di dirvi per cosa l'ho usato) e tanta noia e con le consulenze telefoniche di Gugu, il progetto "Alaia" ha ripreso a camminare.
Dopo circa due settimane il tagliere aveva un canale centrale (e io avevo le braccia di Nadal). Poi per fortuna dopo aver attraversato mezza Roma in bicicletta, per prendere una levigatrice orbitale le cose hanno cominciato a procedere in modo più spedito. Quando mi hanno prestato una pialla funzionante poi, che ve lo dico a fare momenti mi commuovevo.
Finite di dare le pendenze al bottom della tavola, ha cominciato a diventare giorno per giorno sempre più una tavola e non più un tagliere!!!
Poi un giorno all'improvviso la tavola era finita 160 x 45 con un canale di 7 mm, e lì è sorta l'ennesima sfida! Laminarla...
Per fortuna è venuto in nostro soccorso il grandissimo Zitrone che ci ha consigliato sui materiali da prendere e su tutto il procedimento... Un Grande!!
Ora che dire sono in Sardegna e ieri la mia Alaia Di Vina è stata collaudata...
Non pensavo sarebbe venuta così divertente (ripensandoci non mi è neanche venuto in mente di tirar fuori la bidirezionale dalla sacca ).
Il canale sottilissimo da 7mm la rende leggerissima, la lunghezza 160 (si lo ammetto sono alta un tappo e mezzo) la rende praticamente una bidirezionale senza neanche dover spostare i piedi, le strambate vengono con una fluidità impressionante (ancora non ci credo) e soprattutto con una decina di nodi e uno Speed 5 12m si bolinava tranquillamente a bomba.
Quindi che dire la fortuna del principiante... Ma soprattutto un grazie infinito a Gugu Fede e al mitico Zitrone.