Re: The PETKRAB 01

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Pat
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Re: R: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da Pat »

Yess amche questo e' vero. Somo curipso di provare il tuo race sul petrano alla endurance....

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bicikite
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da bicikite »

Certo Pat,
ed inoltre il sedile e' ora di taglia piu' grossa, e dovremmo entrarci meglio ambedue forse anche con la braca (non ho ancora provato).
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da ruotenelvento »

maddy ha scritto:belle riflessioni ma qui stiamo scivolando nello psico socio evolutivo techno politically correct

Purtroppo le visioni sistemiche non mi danno tregua : Chessygrin : (anzi, ti aggiungo anche un'altra banalità: qualcuno fa sorgere un bisogno - un pioniere lo soddisfa - la massa migliora il mezzo - arriva sempre un eccentrico che vuole fare l'originalone : ahahah : )

Pat, sai benissimo da sempre (anche se lo so che la dote principale è quella della piacevolezza di guida) quello che dovresti fare: ti presenti a una gara francese e tra crab, manovra in boa e picco monosuperficie li annienti tutti

Io sono così curioso di vederci sopra Gg (che guida un filo più aggressivo) e Meg (che è forte in acqua e non ha preconcetti da buggy tradizionale acquisiti)
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maddy
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da maddy »

e'nfatti .. il punto è considerare il crab o suoi derivati come categoria a parte
se nel buggy ci sono una storia e un'evoluzione tecnica consolidate (che solo in parte però escludono, almeno teoricamente, margini evolutivi) il crab, sempre teoricamente, dovrebbe almeno prevedere un margine di concettualità più ampio sia nel mezzo che nello sviluppo delle versioni. Ill fatto che non ci si siano infilati personaggi competitivi e dotati di capacità tecniche di alto livello e che non si sia mai entrati nella dimensione della competizione esasperata è sufficiente a ipotizzare ampi margini di miglioramento. Ma il merito del "crederci", nella fase pioneristica, è di chi ci prova e di chi scioglie i primi nodi fondamentali.

E' proprio la curiosità che dovrebbe coinvolgere l'attenzione, i paragoni diretti con il buggy in questa fase tornano utili ma lasciano il tempo che trovano. Il buggy torna buono per qualche transfert di know how ma l'approccio dovrebbe essere focalizzato sul NUOVO.

Quando è nato lo snow il mondo dello sci era scettico e presuntuoso, alla fine però proprio lo sci è stato totalmente rivoluzionato dalle innovazioni che hanno caratterizzato la tavola. Decenni di evoluzione "rigida" dello sci, bruciati da un paio di stagioni dello snow, e adesso gli sci non sono altro che due snow riadattati e rivoluzionati, idem ovviamente le tecniche di conduzione che vanno in parallelo con le innovazioni tecnologiche.

quando cito l'esempio della bici come parallelo di mezzo semplice ma estremamente sofisticato e ricco di interpretazioni diverse in funzione del tipo di uso e di utente di indirizzo intendo anche quello.

Il crab (almeno quando lo avevo pensato io) doveva essere un mezzo a ruote per avvicinare la gente al kite (anche acquatico) simulando gli stessi principi base (bidirezionalità, comando con una tavola oscillante e non pedaliera). Da lì a farlo diventare competitivo rispetto a un buggy ci stanno tante, troppe ipotesi, per ora solo supposizioni. Ma l'errore è parallelarli troppo proprio perchè sono 2 attrezzi DIVERSI, che devono risolvere bisogni, funzioni e sensazioni diverse.

Tutto quello che avevo da dire sul perchè il crab secondo me è svantaggioso rispetto al barc l'ho già spiegato e rispiegato, una volta realizzato che le risposte sono negative è evidente che non è necessario insistere, aspetto di vedere se petk riesce a reversare il suo e vado a trovarlo e ci facciamo un giro .. che poi salti fuori questa novità del francese a me evidentemente non fa altro che confermare che (almeno in teoria) si trattava di un passaggio obbligato.
Poi ci si può sforzare di convincermi del contrario e darmi del visionario (ma mi aspettavo già che qualcuno facesse il crab ..) e mi aspetto pure qualcosa dopo. Ognuno si diverte come può, magari se vado in pensione poi mi diverto anche meglio : ahahah : : ahahah :

Non vi vengono in mente tante discussioni tra pump e foil ?
Lo scetticismo dei pump verso l'ipotesi di una sopravvivenza o necessità di sviluppo dei foil ? a me ricorda tanto
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da Pat »

A me un crab inteso come un attrezzo didattico non interessa affatto.
A parte che, stando coi piedi sia in acqua che in terra, ho netta la percezione di due mondo anche didatticamente molto distinti. Le andature, anche se da fuori sembrano uguali, a me sembrano molto differenti come feeling. Insomma, il crab come simulatore di guida in acqua io non ce lo vedo proprio.

Per me ha senso SOLO e SOPRATTUTTO perchè come piattaforma ti permette alcuni vantaggi, a parte la comodità di guida. Anzi, su questa comodità forse c'è un equivoco di fondo.
Io non la intendo come "vado in poltroma", ma come "ho uno spazio più agevole per maneggiare i barrati". Se ho uno spazio agevole, ma per andare più forte io devo stare un poco scomodo, preferisco stare scomodo (esattamente come fa qualsiasi buggysta).

Ora è chiaro che io sono arrivato vicino al mio limite personale, derivante anche dalla indisponibilità di spazi idonei ad allenarsi senza farsi centinaia di km.

Ho provato con mano che posso tenere vele più grandi di un buggysta tradizionale, il che potenzialmente mi fa andare più veloce sul dritto.

Sono invece più debole in manovra, perchè strambo necessariamente in derapata (e bisogna prendere bene i tempi per non ritrovarsi troppo oltre una boa, come mi capitava sempre in sardegna) e trovo qualche ostacolo a virare.

E' certo che sia necessario migliorare il pilotaggio, ed alquanto probabile che ci sia qualche geometria furba che mi sfugge. E' probabile, per dirne una che le ruote debbano essere in linea, per ottenere il giusto mix tra resa in velocità e manovrabilità. Le sensazioni che ho sotto il sedere dicono quello, la ragione dice che non ha senso. E' probabilmente qualcosa nel modo di sterzare della ruota. Forse, ma non so cosa. Ci sto ragionando, ma al momento sono senza idee attendibili.
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da maddy »

Pat ha scritto:A me un crab inteso come un attrezzo didattico non interessa affatto.
forse, quando i tuoi marmocchi inizieranno a giocare con il kite, potresti cambiare idea
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da Pat »

può darsi. Ma si sa, i figli sono piezz' e core ....
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Re: R: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da bicikite »

Pat ha scritto:Yess amche questo e' vero. Somo curipso di provare il tuo race sul petrano alla endurance....

inviato dal mio xilofono....
Piccolo OT sull'argomento Carrapaho Race.
Sara' race da velocita' quando faro' un piccola prolunga applicabile ma anche smontabile sul forcellone, per poter montare all'occorrenza la ruota da mountain bike.
Intanto pero' ho gia' una base su cui continuare il lavoro.
Ora una riflessione sul CRAB, penso che il peso e l'appoggio debba gravare sulle due ruote il piu' possibile, che siano avanti o che siano dietro.
: think : Meno lavora il ruotino meglio e', almeno in velocita' e rettilineo : think : .
In cambio di mura dovrei pensarci.
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da pitu »

Bella Maddy!!

HENRY, il p 180 non è tecnicamente un canard, in quanto il baffo anteriore ha solo funzioni di flap. (Sarebbe un triplano in linea )
La storia dei canard è ricca di sfighe clamorose (per finire col Concorde..) inoltre l'aeronautica è tecnologia vecchia anche da nuova.. (sapevi che una delle difficoltà costruttive dell'eurofighter è quella di reperire i connettori e componentistica anni'80?)

Pat, il limite è sempre quello della ruota posteriore (non quella dietro, ma quella davanti che segue) che dovrebbe scollegarsi e restare ferma o addirittura muoversi in fase con la anteriore. Prendi ad esempio le auto con 4 ruote sterzanti; per piccoli movimenti dello sterzo seguono le anteriori per aumentare le tenuta stradale, mentre, oltre un certo angolo vanno in controfase (come quele del crab) per diminuire il diametro di curva.
È già stato tutto inventato e ottimizzato, spesso si tratta solo di travasare la tecnica da un settore all'altro.
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da maddy »

definitivamente decollati : ahahah : : ahahah : : ahahah :

Immagine
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da Pat »

Pat, il limite è sempre quello della ruota posteriore (non quella dietro, ma quella davanti che segue) che dovrebbe scollegarsi e restare ferma o addirittura muoversi in fase con la anteriore. Prendi ad esempio le auto con 4 ruote sterzanti; per piccoli movimenti dello sterzo seguono le anteriori per aumentare le tenuta stradale, mentre, oltre un certo angolo vanno in controfase (come quele del crab) per diminuire il diametro di curva.
È già stato tutto inventato e ottimizzato, spesso si tratta solo di travasare la tecnica da un settore all'altro.


daccordo. Ma quale miglioramento potrebbe dare ?
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da pitu »

Dipende dal bilanciamento; quando sei tutto in carico il crab va corretto a orzare o a poggiare?
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da Pat »

senza molle di richiamo sulla pedana, per via dell'angolo del fusello dello sterzo che abbiamo dato tende a restare neutro. Forse lievissima tendenza a poggiare, sotto la spinta dell'aquilone, che si compensa col semplice peso dei piedi sulla pedana (senza spingere, intendo).
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da pitu »

Ok, per rendere al massimo dovrebbe essere orziero (come le barche a vela) in questo modo hai entrambe le ruote con incidenza positiva a contrastare.
Altrimenti hai quella posteriore che scarica con meno incidenza della anteriore.
Se è praticamente neutro va già molto bene.
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da Pat »

le 3 ruote sono già inclinate di 10à gradi circa a contrasto dello scarroccio. La bolina o la tenuta del bordo non è un problema.

http://ruotenelvento.files.wordpress.co ... race-3.jpg

Semmai potrebbe migliorare in agilità (con questo non riesco a fare il 360, imposto, arrivo a 120, 150° e poi mi blocco). col crab 1 il 360 è molto più facile, sarà anche il raggio di sterzata inferiore (assale più corto)

Ma senz'altro perchè sono pippa io, e non ho ancora capito come farlo bene.
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Re: R: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da bicikite »

bicikite ha scritto: Ora una riflessione sul CRAB, penso che il peso e l'appoggio debba gravare sulle due ruote il piu' possibile, che siano avanti o che siano dietro.
: think : Meno lavora il ruotino meglio e', almeno in velocita' e rettilineo : think : .
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Penso forse che il disegnatore di questo ipotetico crab si proponga di rendere dinamico l'assetto del crab alla curva, e quindi di variare dinamicamente la pressione del telaio sulle ruote in base alle traettorie.
In curva "A" il ruotino tenderebbe a staccarsi dal suolo , ma cosa avviene? : Wink :
In curva "B" il ruotino tenderebbe a caricarsi di troppa pressione, ma anche in questo caso avviene qualcosa...
Per me sta' ricercando variazioni di assetto dinamiche, per ovviare a qualcosa .
Allegati
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Re: R: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da bicikite »

bicikite ha scritto:
bicikite ha scritto: Per me sta' ricercando variazioni di assetto dinamiche .
Ho tolto :-Per ovviare a qualcosa. (non lo penso)
e vado a dormire : ahahah :
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Re: il BARC, teoria e pratica

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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da Motion »

Pat ha scritto:maddy è un visionario, ma non è l'unico ....

https://www.behance.net/gallery/17484381/The-Solo-Crab
E la madonna, addiritura il comando dello sterzo elettrico , (quella specie di cilicndro posteriore è un attuatore a vite comandato da un motore CC) pensate che restate senza batteria per strada : Lol :

Cmq bello studio : Wink :
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da Pat »

E' perchè l'ideatore è un ragazzo paralizzato alle gambe. Vuole governare lo sterzo con un comando a bocca (soffia/succhia), e l'aquilone con le mani ....
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da ErPiotta71 »

Miiiiii, comandato a bocca!
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