E finalmente questo fine settimana l'ho messa in acqua.
Ero molto curioso del risultato, trattandosi di una tavola molto sottile ma nel contempo larga. Avevo paura che flettesse troppo sotto il mio dolce peso, oppure che la sua larghezza, unita all'assenza di pinne, la rendesse poco controllabile.
Ho fatto la prima prova sabato. C'era veramente poco vento, tanto che nel corso della giornata ci sono stati una serie di naufragi da "vento zero".
Io avevo il sonic 18 di gas.
Grazie al minimo spessore salrici sopra non è stato un problema, ma poi mi trovavo a planacchiare. Tuffando l'ala l'alaia accellerava poco, c'era tutta una sensazione di "gommosità" e poca reattività del binomio tavola/ala che non mi convinceva.
Scarroccio, torno a riva, con gas guardiamo il mixer del sonic che si rivela totalmente sregolato. Bene, allora forse non è la tavola.
Domenica invece il vento c'è. prendo il mio sonic, che dev'essere un poco sregolato anche lui ma in senso opposto a quello di gas (ha tanti tanti tanti ormoni ...), inforco la tavola e parto.
L'alaia prende la planata e comincia ad accellerare. Piano piano scopro che, essendo larga, lavora meglio se il pilota tiene (come di consueto) il peso sull'anteriore ma sta un pelo più arretrato coi piedi rispetto alla mia appei. Dopodichè inizio a sostarli verso il bordo, fino a trovare la posizione perfetta per me.
La tavola, a quel punto, si comporta molto bene.
Plana veloce, con un'ottima bolina ed un comportamento molto prevedibile e tranquillo anche nel mare un poco mosso e nelle schiume dello shore breack, che a Pescia Romana è rilevante.
La scia è molto pulita, e il concavo accentuato permette di piantare bene il bordo.
la tavola è un pelo più rigida dell'appei, con una risposta elastica differente, Ciò nondimeno si copia molto bene il mare, e non mi ritrovo mai ad ingavonare.
Tutto contento mi metto a provare le strambate, che sono una sorpresa.
Se si ha l'accortezza di partire con l'ala in trazione, la larghezza della tavola le rende a prova di cretino, indipendentemente dal momento in cui si sceglie di cambiare i piedi. Anche l'andatura in fakie è molto semplice e tranquilla.
Non ho invece provato a virare. Lo farò la prossima volta.
Ci esco più volte nella stessa giornata, sempre con lo stesso risultato.
la sera la rimetto nella sacca tutto contento.
Ora. Senz'altro sarà una tavola perfettibile (ad esempio, per il mio peso, sarebbe meglio che avesse più volume ed inoltre preferisco la paraffina all'antisdrucciolo, anche se quest'ultimo è molto efficace), ma se io fossi un tizo che ama le mono (lo sono) e che vuole usare una tavola da vento leggero che gli dia sensibilità ai piedi, me ne fare senz'altro una.
Credo che il low end sia superiore a quello di una bidi ULW piena di pinne, con un superiore angolo di bolina francamente imparagonabile.
Sintetizzando: sorrisometro 10/10 ed esperimento riuscito
![Thumbup : Thumbup :](./images/smilies/thumbup.gif)
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L'essenza del kite è fare kite.