Polonia: la fabbrica dei campioni

un luogo dove fare due chiacchiere in amicizia
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silversurfer
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Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da silversurfer »

...perchè questi diventeranno fortissimi e perchè in certe condizioni conviene il palo lungo:

https://www.facebook.com/kiteraceteam/v ... 778766775/

Già Julia Damasiewicz è n.2 al mondo fra le donne e mi pare abbia 15 anni...
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Bidello
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da Bidello »

Fikissimo!

Sul Baltico hanno delle condizioni spettacolari. Un collega polacco windsurfer mi ha sempre descritto Gdansk come una Tarifa del nord.

Immagino con quel mare senza palo da minimo 100 quegli angoli te li sogni, ve’? : think :
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da silversurfer »

altro loro video di 1 anno e mezzo fa:

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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da silversurfer »

Bidello ha scritto:Fikissimo!

Sul Baltico hanno delle condizioni spettacolari. Un collega polacco windsurfer mi ha sempre descritto Gdansk come una Tarifa del nord.

Immagino con quel mare senza palo da minimo 100 quegli angoli te li sogni, ve’? : think :
Condizioni impegnative, se impari lì quando trovi l'acqua piatta ti sempra di stare seduto sul divano.
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da ErPiotta71 »

Al 5'18" vedo che la kiter tiene la gamba posteriore dritta e si regola con la gamba anteriore. : think : : think : : think :

Vedo che si allenano duramente (corsa, gymcana ecc.).
Tutti i campioni si allenano tanto?
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da Konan »

Beh, diciamo che come routine di allenamento è la norma. Nelle derive ce ne saranno diverse centinaia solo in italia di squadre agonistiche tipo questa, anche decisamente meglio organizzate e con mezzi superiori (e di atleti top class ne abbiamo una ventina....).
Hanno giustamente replicato un metodo di lavoro già collaudato per applicarlo al kite race
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da silversurfer »

ErPiotta71 ha scritto:
Al 5'18" vedo che la kiter tiene la gamba posteriore dritta e si regola con la gamba anteriore. : think : : think : : think :

Vedo che si allenano duramente (corsa, gymcana ecc.).
Tutti i campioni si allenano tanto?
Si nel race la tecnica è quella, gamba posteriore tesa per trasmettere la massima spinta, col 60% del carico sulla gamba posteriore e gamba anteriore flessa pronta a spingere verso il basso per compensare il maggiore lift che si riceve nelle raffiche e nelle accelerazioni.
Le nuove tavole hanno la prua più rialzata (circa 15 cm. di scoop) per facilitare la gamba anteriore flessa, con le tavole normali si finiva per avere tutte e due tese e non va bene perchè non hai margine di compensazione, nelle raffiche ti senti salire vorresti compensare ma se sposti il peso portando il corpo più avanti perdi assetto e non sei più in linea col tiro dei cavi oppure laschi di barra e perdi tiro, quindi la soluzione per compensare senza perdere assetto è di stare fermi col corpo ma distendere qualche cm. di gamba anteriore.

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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da silversurfer »

Guarda quanto sono abbananate, e messa così in orizzontale si nota poco ma devi pensare che l'assetto reale in navigazione è con gli ultimi 30 cm. della carena di poppa in orizzontale, quindi pensa quanto sta in su la prua e quanto il piede anteriore rimane più in alto di quello posteriore...

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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da ErPiotta71 »

Interessante

In effetti mi capita spesso di raddrizzare tutta la gamba anteriore anche se la gamba dietro era leggermente piegata! ! !
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da Pat »

grazie enri, stai scrivendo cose interessantissime di tecnica, come al solito !
L'essenza del kite è fare kite.
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da Bidello »

silversurfer ha scritto:
Bidello ha scritto:Fikissimo!

Sul Baltico hanno delle condizioni spettacolari. Un collega polacco windsurfer mi ha sempre descritto Gdansk come una Tarifa del nord.

Immagino con quel mare senza palo da minimo 100 quegli angoli te li sogni, ve’? : think :
Condizioni impegnative, se impari lì quando trovi l'acqua piatta ti sempra di stare seduto sul divano.
Beh dove esco io e' cosi', un pelo piu' a nord e molto piu' a ovest : Chessygrin :
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Soprattutto qua sono i venti che fanno la differenza. Freschi e potenti : Thumbup :

Vediamo se imparo ad andare un 10% di come vanno questi : Lol :
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da fabriberna67 »

Bravi e organizzati purtroppo noi italiani invece non riusciamo a supportare i nostri giovani emergenti.
La squadra polacca riesce anche ad avere il materiale da gara dai migliori marchi da fornire agli atleti a prezzi super così possono avere oltre alla guida tecnica, il supporto in acqua e fuori, compagni di allenamento preparati e competitivi.
Noi italiani ognuno si arrangia come può
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da onlybigwaveforme »

fabriberna67 ha scritto:Bravi e organizzati purtroppo noi italiani invece non riusciamo a supportare i nostri giovani emergenti.
La squadra polacca riesce anche ad avere il materiale da gara dai migliori marchi da fornire agli atleti a prezzi super così possono avere oltre alla guida tecnica, il supporto in acqua e fuori, compagni di allenamento preparati e competitivi.
Noi italiani ognuno si arrangia come può
Succede quando alle spalle non hai una federazione o comunque un ente che in qualche modo si fa carico di mantenere queste passioni senza mettersi in tasca una lira....succede anche per il windsurf...o hai la fortuna di avere papà e mamma che possono permetterselo e si fanno carico di attrezzatura trasferte ecc ecc oppure ti passa la voglia....nel windsurf il team Point7 (marchio che fa vele) è stato il primo nel panorama mondiale del windsurf a trattare in gruppo attraverso formazione allenamenti ecc ecc quello che poi alla fine è uno sport individuale...e in poco tempo hanno raccolto prestigiosi successi
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da Massimo Speed »

Non fatemi parlare che è meglio : censored :

Noi stiamo ancora aspettando che qualcuno muova un dito x far ri-avere a nostro figlio il suo Hydrofoil andato disperso/rubato in una gara dove solo di iscrizioni si sono intascati quasi 25.000 Euro ed avevano pure sponsor del calibro di Porsche alle spalle : Cry :

Una tristezza tutta all'italiana, x non dire di peggio : zip :
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da Pat »

caro Max, se non c'era un impegno espresso dell'organizzazione circa il materiale degli atleti e se la copertura assicurativa non copre il rischio di smarrimento del trespolo, mi sa che quest'ultimo finisce in cavalleria. Ci finirebbe dovunque, purtroppo, non solo in italia.

NB: ma la FIV non sostiene in qualche modo i giovani atleti ?
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da onlybigwaveforme »

Pat ha scritto:caro Max, se non c'era un impegno espresso dell'organizzazione circa il materiale degli atleti e se la copertura assicurativa non copre il rischio di smarrimento del trespolo, mi sa che quest'ultimo finisce in cavalleria. Ci finirebbe dovunque, purtroppo, non solo in italia.

NB: ma la FIV non sostiene in qualche modo i giovani atleti ?
FIV ci mette il marchio ma poi il bello e il cattivo tempo lo fanno i circoli a loro associati....a parte che sono quasi tutte ASD e tirano bei soldi di contributo dai comuni e almeno qua da me, a livello appunto locale, non vi sono chissà che investimenti e la quota associativa se la fanno comunque pagare.....come so per certo che i ragazzi che si muovono per regatare e che sono anche dei campioncini, si muovono con i soldi di mamma e papà....la barca parcheggiata al circolo è quella comperata da mamma e papà ecc ecc......nel windsurf FIV è un ente inesistente....nel kite conosco poco la situazione ma vedendo come si muvono le giovani promesse mi pare di capire che o alle spalle hanno una famiglia che si prodiga, oppure hanno la fortuna di essere talmente tanto talentuosi da essere sponsorizzati da un marchio big, oppure sono destinati a finire la carriera ancora prima che inizi
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da fabriberna67 »

onlybigwaveforme ha scritto:
Pat ha scritto:caro Max, se non c'era un impegno espresso dell'organizzazione circa il materiale degli atleti e se la copertura assicurativa non copre il rischio di smarrimento del trespolo, mi sa che quest'ultimo finisce in cavalleria. Ci finirebbe dovunque, purtroppo, non solo in italia.

NB: ma la FIV non sostiene in qualche modo i giovani atleti ?
FIV ci mette il marchio ma poi il bello e il cattivo tempo lo fanno i circoli a loro associati....a parte che sono quasi tutte ASD e tirano bei soldi di contributo dai comuni e almeno qua da me, a livello appunto locale, non vi sono chissà che investimenti e la quota associativa se la fanno comunque pagare.....come so per certo che i ragazzi che si muovono per regatare e che sono anche dei campioncini, si muovono con i soldi di mamma e papà....la barca parcheggiata al circolo è quella comperata da mamma e papà ecc ecc......nel windsurf FIV è un ente inesistente....nel kite conosco poco la situazione ma vedendo come si muvono le giovani promesse mi pare di capire che o alle spalle hanno una famiglia che si prodiga, oppure hanno la fortuna di essere talmente tanto talentuosi da essere sponsorizzati da un marchio big, oppure sono destinati a finire la carriera ancora prima che inizi

la tua disamina è corretta ma, una federazione che organizza un campionato non puo' andare a trattare con un marchio top per un quantitativo di vele interessante e permettere ai partecipanti di acquistarle a prezzo molto favorevole? Avrebbero più chance che ogni singolo regatante ad andare in un negozio. Ci sarebbero più regatanti con più attrezzature competitive.
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

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fabriberna67 ha scritto:
onlybigwaveforme ha scritto:
Pat ha scritto:caro Max, se non c'era un impegno espresso dell'organizzazione circa il materiale degli atleti e se la copertura assicurativa non copre il rischio di smarrimento del trespolo, mi sa che quest'ultimo finisce in cavalleria. Ci finirebbe dovunque, purtroppo, non solo in italia.

NB: ma la FIV non sostiene in qualche modo i giovani atleti ?
FIV ci mette il marchio ma poi il bello e il cattivo tempo lo fanno i circoli a loro associati....a parte che sono quasi tutte ASD e tirano bei soldi di contributo dai comuni e almeno qua da me, a livello appunto locale, non vi sono chissà che investimenti e la quota associativa se la fanno comunque pagare.....come so per certo che i ragazzi che si muovono per regatare e che sono anche dei campioncini, si muovono con i soldi di mamma e papà....la barca parcheggiata al circolo è quella comperata da mamma e papà ecc ecc......nel windsurf FIV è un ente inesistente....nel kite conosco poco la situazione ma vedendo come si muvono le giovani promesse mi pare di capire che o alle spalle hanno una famiglia che si prodiga, oppure hanno la fortuna di essere talmente tanto talentuosi da essere sponsorizzati da un marchio big, oppure sono destinati a finire la carriera ancora prima che inizi

la tua disamina è corretta ma, una federazione che organizza un campionato non puo' andare a trattare con un marchio top per un quantitativo di vele interessante e permettere ai partecipanti di acquistarle a prezzo molto favorevole? Avrebbero più chance che ogni singolo regatante ad andare in un negozio. Ci sarebbero più regatanti con più attrezzature competitive.
Volevo fermarmi dove ero arrivato.....il fatto è che è uno sbattimento, e nessuno si sbatte a gratis.....e oltretutto a prendere un ragazzino e farlo diventare un campione, a parte lui, nessuno ci guadagna nulla....quindi ci vuole gente che sia trainata solo dalla passione...detto questo a logica, ci deve essere l'interesse di muoversi tutti nella stessa direzione.....a parte il fatto che sono sport individuali e fin che non si entra nella mentalità di lavorare in team, non si va da nessuna parte, ma quella è la chiave....una volta che hai un team, non serve che ti inginocchi davanti ad un produttore per avere i suoi materiali, è il produttore stesso che viene a proporsi.....concetti che comunque sono facili a dirsi, ma poi se manca il denaro di fondo, si resta sempre fermi immobili
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da silversurfer »

La FIV fa dei bandi (di solito a gennaio) dove assegna dei contributi per l'acquisto dell'attrezzatura, intorno al 40% del prezzo di listino, c'è un click day dove chi prima arriva prende il diritto al rimborso (circa 30) poi te la compri con fattura, invii la fattura lla FIV e ottieni il rimborso nel giro di 20 gg.
L'ho fatto per mia figlia che fa windsurf Techno 293 e tutto sommato è un valido aiuto, ma stiamo parlando di una Classe Techno dove con 1000 euro prendi la tavola e 1100 il rig. Nel kitefoil i costi sono più alti ma ho visto che nel bando c'era qualcosa anche per il kite.
Bisogna seguire il sito FIV verso fine anno per capire esattamente quando esce il bando ed essere pronti ai primi di gennaio con tessera FIV già fatta.

Per quanto riguarda invece gli allenamenti purtroppo i giovani sono pochi perchè il kitefoil è una disciplina che richiede prima una buona dimestichezza col kite, quindi è giusto che prima i giovani imparino col TT e di solito lo fanno in spiaggia, non nei circoli che stanno nei porti con scogli etc.
Purtroppo in Italia spesso la collocazione dei circoli FIV che avrebbero le strutture, i gommoni etc. è in posti poco adatti ad uscire col kite, ecco perchè la maggior parte dei giovani che imparano il kite (comunque pochi) è sparsa sulle spiagge e non nei circoli.

Nel circolo di mia figlia ad Ancona, ogni estate fanno dei corsi di base promozionali, ma li fanno per windsurf e optimist, da questi corsi (dove partecipano mediamente oltre 100 allievi) una decina poi a settembre decide di continuare con la preagonistica, 6-7 sul WS e 3-4 sull'optimist, sarebbe bello, ma anche logisticamente impossibile, fargli provare anche il kite.

I genitori ovviamente mandano più volentieri i figli di 10 anni in una struttura ben organizzata piuttosto che su una spiaggia in una scuola di kite, perchè li parcheggiano lì per una settimana, con 200 euro li portano alle 9 e li riprendono alle 17 con il pranzo e l'assistenza...

Quindi prima bisogna trovare il modo di avere strutture ben organizzate in spiaggia per tirar su giovani col TT, ma in Italia in spiaggia non ti fanno mettere niente, quello chè c'è sono stabilimenti balneari di 30 anni fa che fanno altro, se riesci ad avere una concessione nuova di solito è temporanea o per uso sportivo e a fine stagione devi smontare anche la doccia...

Per quei pochi giovani che già vanno bene col TT passare all'hydro comporta costi e non tutti i genitori hanno la disponibilità, quei pochi che ce la fanno si contano sulle dita di una mano e sono sparsi in giro per l'Italia, difficile organizzare degli allenamenti continuativi di gruppo.

Speriamo che con l'entrata come classe olimpica si possa fare qualcosa di più, probabilmente verranno organizzati dei raduni collegiali ogni tanto per i più bravi, ma resta il problema di allargare la base e a questo non vedo soluzione.

Diciamocelo, i kiters in Italia son quasi tutti vecchiotti, di giovani anche sul TT ne vedo ben pochi : think :
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

Messaggio da Pat »

fabriberna67 ha scritto: una federazione che organizza un campionato non puo' andare a trattare con un marchio top per un quantitativo di vele interessante e permettere ai partecipanti di acquistarle a prezzo molto favorevole? Avrebbero più chance che ogni singolo regatante ad andare in un negozio. Ci sarebbero più regatanti con più attrezzature competitive.
premesso che sto riferendo una cosa di cui non ho conoscenza diretta ma che mi hanno raccontato, e quindi potrebbe anche essere una mezza bufala/esagerazione, mi hanno detto che qualche anno fa era stata fatta una convenzione con una nota marca italiana per permettere ai regatanti di acquistare i piantoni a prezzo scontato.
Risultato: parecchia gente si è iscritta ad una regata facendosi passare per regatante e, una volta ottenuto lo scontone, si è "involata sulla fascia".

Se io fossi la nota marca, e se questo è il livello di controllo che le organizzazioni hanno sui regatanti, col cavolo che ci ricasco... piuttosto offro il materiale in modo mirato, puntando sul singolo atleta.
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Re: Polonia: la fabbrica dei campioni

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Pat ha scritto:
fabriberna67 ha scritto: una federazione che organizza un campionato non puo' andare a trattare con un marchio top per un quantitativo di vele interessante e permettere ai partecipanti di acquistarle a prezzo molto favorevole? Avrebbero più chance che ogni singolo regatante ad andare in un negozio. Ci sarebbero più regatanti con più attrezzature competitive.
premesso che sto riferendo una cosa di cui non ho conoscenza diretta ma che mi hanno raccontato, e quindi potrebbe anche essere una mezza bufala/esagerazione, mi hanno detto che qualche anno fa era stata fatta una convenzione con una nota marca italiana per permettere ai regatanti di acquistare i piantoni a prezzo scontato.
Risultato: parecchia gente si è iscritta ad una regata facendosi passare per regatante e, una volta ottenuto lo scontone, si è "involata sulla fascia".

Se io fossi la nota marca, e se questo è il livello di controllo che le organizzazioni hanno sui regatanti, col cavolo che ci ricasco... piuttosto offro il materiale in modo mirato, puntando sul singolo atleta.
Che tristezza. Sempre il furbo di turno pronto a perdere la faccia per risparmiare quattro euro.

Con tali premesse, non mi stupisco affatto della mancanza di realtà come quelle più descritte più su. : shake :
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