Re: The PETKRAB 01

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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da maddy »

occhio che il tiro non è applicato alla mediana dell'asse ma al punto di aggancio del kite ... poi viene trasferito attraverso seggiolo, telaio, corpo rider e/o appoggio piedi ... quindi ci sono un po' di vettori da sistemare
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da petkovic »

Per non perderci riassumo.
Siamo a 90 gradi dalla direzione di tiro che presumo porta ugual carico sulle due ruote in appoggio.
Questa posizione fa si che il piano verticale dove vive il tiro attraversi il baricentro, punto aggancio kite e divide in due parti eguali il mezzo.
Evitando di vederti su di un carro vero e proprio vorrei che ragionassimo sulla singola impostazione data nel disegno per porre un punto fermo.
Quindi chiedo nuovamente se questa impostazione disegnata, secondo voi, porta al massimo della trazione ed eventualmente ipotizzate un angolo diverso da 90 gradi.
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da maddy »

io ritengo che prima di arrivare alla "centratura" (che è facilmente testabile se il mezzo ha delle regolazioni, diminuendo gli attriti) si potrebbe partire dal GROSSO cioè l'ergonomia e le prestazioni sui 3 tipi di mezzo che abbiamo (quasi) disponibili.
Il problema sono le variabili .. tu che fai speed sail (mi pare si chiami così) hai dei riferimenti su quel tipo di veicolo che ha caratteristiche diverse dal kite ma delle "regole" immagino ci siano sulla distribuzione dei carichi. Idem il buggy. Il crab è abbastanza da definire (andavano sempre più sottovento col seat ma pat lo ha rimesso lontano dall'asse e dice che va uguale) ... troppe variabili in gioco credo. In linea teorica i calcoli al mio livello di competenza non li saprei fare (vorrei vedere come li fa uno che li fa giusti).
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da petkovic »

Così come per le auto anche eguali ma con piloti diversi, diverse sono le prestazioni appunto per la miriade di variabili in gioco che non vengono interpretate tutte nello stesso modo.
Qua noi, penso, vorremmo ragionare a tavolino nella speranza di trovare conferma nelle prove e non il contrario appunto per le tante variabili da interpretare.
Un parallelo interessante e' il barchino divergente per la traina da terra. La forma delle due tavolette parallele dove lavora quella in appoggio, porta ad allargare ma il tiro costringe a rientrare.
A traino costante corrisponde un avanzamento costante e che da' un angolo costante di traino rispetto alla direttrice di marcia.
Questo angolo, ricavato secondo la nostra esperienza potrebbe essere la base per tracciare sulla carta una prima ipotesi di telaio che vedrebbe, a mio avviso, le due ruote in appoggio ad esso perpendicolare ma con le ruote orientate nel senso di marcia (come appunto nel disegno).
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da maddy »

petkovic ha scritto:Così come per le auto anche eguali ma con piloti diversi, diverse sono le prestazioni appunto per la miriade di variabili in gioco che non vengono interpretate tutte nello stesso modo.
Qua noi, penso, vorremmo ragionare a tavolino nella speranza di trovare conferma nelle prove e non il contrario appunto per le tante variabili da interpretare.
Un parallelo interessante e' il barchino divergente per la traina da terra. La forma delle due tavolette parallele dove lavora quella in appoggio, porta ad allargare ma il tiro costringe a rientrare.
A traino costante corrisponde un avanzamento costante e che da' un angolo costante di traino rispetto alla direttrice di marcia.
Questo angolo, ricavato secondo la nostra esperienza potrebbe essere la base per tracciare sulla carta una prima ipotesi di telaio che vedrebbe, a mio avviso, le due ruote in appoggio ad esso perpendicolare ma con le ruote orientate nel senso di marcia (come appunto nel disegno).
per sicurezza vorrei vedere il tuo concept (schizzato)
io sono per ora ancora parzialmente indeciso tra quale dei 3 noti sia vantaggioso
quindi tra un direzionale e i due bidirezionali ..
poi le dimensioni e le strutture (di questi) tutte da scoprire anche secondo l'uso
e naturalmente un grosso lavoro ergonomico e di utilizzo del peso del driver che ad oggi è risibile ...
ma tu, mi pare, hai in mente un attrezzo a geometria variabile

@ Pat .. la storia dello spostamento .. è questione di fisica dinamica .. massa accelerata ...
che non è che la sposti molto facilmente dati alcuni parametri
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da Pat »

confesso l'ignoranza in fisica dinamica.
In compenso, ho MOLTO : Hurted : ben presente che scherzetto può fare un carriolo aquitrainato che prende una buca o un dosso ai 50 e rotti all'ora (sul petrano, alcuni anni fa, questo scherzetto mi è costato un casco integrale : Builder : , e per fortuna lo avevo : Thumbup : ).
Magari la tua idea della ruota libera funziona sulla carta. A me sembra un invito all'infortunio : whistlingb : .
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da maddy »

sull'infortunio non si scherza (tocca provare) comunque la ruota pivotante è un dettaglio extra
penso che avere la seduta tra le 2 ruote sopravento renda l'andatura molto stabile ma non so se basta
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da petkovic »

Nell'uso dei miei carri a vela ho incrementato le velocità mano a mano che riuscivo a trovare un bilanciamento sempre migliore fino al limite del mezzo per la mia sensibilità di guida ( o,per meglio dire, fino al mio limite di controllo del mezzo).
Pur conoscendo o credendo di conoscere le dinamiche interessate non sono riuscito ad ottenere gli stessi risultati da due carri apparentemente simili o molto paragonabili.
In realtà le condizioni di esercizio variano tanto che differenze di 10 km. Orari sono possibilissime anche se non mi sono mai andate giù.
Questo per dire che una base convincente occorre averla e testare a fondo vale chiarire i limiti se non del mezzo, nostri.
Ad esempio io ho realizzato carri fondamentalmente di tre misure che possiamo indicare Piccoli medi e grandi. Ebbene, con i piccoli i 60 sono un traguardo. Con i medi eccezionalmente ho passato gli 80 e con i grandi, pur girando costantemente sopra gli 80 si intuisce che i 100 sono alla portata anche se non c'è' lo spazio sufficiente.
Credo quindi che solo partendo dalle due ruote di appoggio si dovrebbe riuscire a costruire una base di certezze per completare il tutto secondo le nostre finalità.
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da petkovic »

Come nei carri a vela, credo che anche un mezzo trainato da un Aqui sia più facilmente governabile se la tendenza ad essere orziero o poggiero e' minima.
Questo porterebbe ad un controllo più immediato e risolutivo in tutte quelle situazioni che la pista può presentare e sopratutto attivare e poter controllare le derapate nei cambi di direzione.
Nei carri a vela invece occorre evitare il possibile di derapare perché si abbassa la velocità e si modifica la portanza della vela rapidamente.
Con il traino la ripresa non ha handicap di fondo.
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da maddy »

tutto interessante petk. giustamente utili le indicazioni dimensionali che, mi sembra di capire, non sono un vincolo fondamentale ovvero si può anche testare "in piccolo".. per capire il grosso.
Sulle ipotesi di sviluppo io per ora mi fermo alle domande sul barc e cioè che differenze si rilevano semplicemente invertendone uno. Quello che mi stuzzicava di più (tra i "nostri") era il primo di Pat con lo spazio per inserire la seduta quasi sull'asse posteriore e le due barre di collegamento parallele fino alla pedana .. non nel senso di smontarlo : ahahah : ma per dire che è già molto vicino a un disegno essenziale di un mezzo testabile

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Messaggio da petkovic »

Il mio BARC sarà più grande ed esattamente con le tre impronte a terra, che formano un triangolo equilatero, distanti tra loro 1'5 metri.
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Re: R: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da Pat »

E le ruote come sono posizionate?

inviato con tetrapack
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da maddy »

petkovic ha scritto:Il mio BARC sarà più grande ed esattamente con le tre impronte a terra, che formano un triangolo equilatero, distanti tra loro 1'5 metri.
ma .. tipo che lo fai ex novo ? o riadatti quello che c'è ?
che se fosse caso uno, un paio di cosucce extra potrei buttarle giù (a titolo sfizioso)

PS 1.5 m. quanto è rispetto agli altri ? tipo che misure hanno i crab 1 e 2 di pat e il tuo ? e un medio tradizionale ?
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da petkovic »

Pat, essendo una prova voluta fortemente da Maddy, il BARC avrà l,impostazione inversa del Petkrab con il baricentro pilota in due posizioni base rispetto alla linea ruote contro sterzanti che consentiranno, senza spostare la seduta, di provare due assetti abbastanza diversi.
Al piu presto possibile indicherò queste misure su uno schizzo o posterò le foto delle due posizioni indicate.
Sicuramente tutto sarà più chiaro nel concetto base.
Quanto a Maddy potrebbe esprimere le varianti che ha in mente preferibilmente con uno schizzo in modo da dare subito una idea. Magari si può realizzare in queste modifiche che ho già tracciato in mente ma non ancora realizzare.
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da Pat »

cari amici, sono curioso di leggervi e vedere gli schizzi.
NB: visto il superesito del crab 2, la struttura del crab 1, se riesco a vincere il sentimento, sarà prima o poi nel mercatino. Chissà se può interessare a qualcuno.
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da petkovic »

Dimenticavo di dire che tra gli assi delle ruote controsterzanti si possono avere da 1,5 a 1,7 metri.
Per il crab 2 credo 1,4 m. È per il crab1 non saprei ma penso non lontani da 1,2 m. Pat sarà sicuramente più preciso.
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da petkovic »

Pat, il crab1 con pochissime modifiche potrebbe essere scomponibile e con le misure del crab 2 se non ritieni addirittura di aumentarle. Poi con Maddy tirate le somme sulle varie teorie.
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da Pat »

il crab 1 ti confermo che è perfettamente scomponibile (era nato per stare nel bagagliaio).

Il 2 no, almeno per quanto riguarda la culla. Ma tanto si riesce comunque a farlo stare nel kite-pandino con cui giro di solito anche se c'è bisogno di un raffinato gioco di incastri e di smontare il seggiolo.
Invece nella mazda 5 di mia moglie e nel camper ci sta benissimo senza bisogno di smontare nulla.

Le dimensioni .... sorry, non ricordo. Ci devo guardare.
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da maddy »

grazie per il dimensionamento .. petk non ho capito se lasci un thrill sulle 2 sedute del tuo proto (grazie per la dedica )) o se sono diversità tipo .. altezze / seggiolo .. o si tratta per caso di sedute con agoli o altro variabili ?
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Messaggio da petkovic »

Banalmente, disponendo le ruote controsterzanti sopra o sottovento, si sposta il loro asse di parecchio rispetto alla seduta che rimane fissa.
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Re: il BARC, teoria e pratica

Messaggio da maddy »

petkovic ha scritto:Banalmente, disponendo le ruote controsterzanti sopra o sottovento, si sposta il loro asse di parecchio rispetto alla seduta che rimane fissa.
OK come sembrava all'inizio della discussione, io arrivo fino a un certo punto poi mi diventa un po' incasinato senza lavori complessucci di trapezi/compassi. Più semplice con la sottovento pivotante su un telaio a T con la gamba della T (che include seduta + pedana + ruotino in fondo) libera di cambiare angolo rispetto all'asse delle 2 ruote (fino a 20/30°) .
Se la gamba della T fosse composta da 2 bracci paralleli .. il ruotino viene mantenuto parallelo (era questa ?)
MA LA PEDANA NO ! (salvo lavori)

Io per ora volevo solo ipotizzare una pedana a \__/ o 2 semipedane \ / DX-SX e un seggiolo basculante di 20/30 ° per consentire al rider di lavorare sempre in asse con il tiro con un appoggio ottimale dei piedi .

Anche nel caso sopra (immagino anche come lo pensi tu) si dovrebbe ottenere lo stesso effetto ..

Comunque rimango dell'idea che sarebbe prima utile un confronto di puro ribaltamento del crab per vedere le differenze (eventuali)
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