Flysurfer Peak 4 e 5 con HF.....perchè no?
Inviato: 09/05/2019, 14:09
Da qualche tempo seguo su kiteforum.com un interessante topic relativo al nuovo “terrain” kite Peak 4, usato con l’hydrofoil da un gruppo sempre crescente di praticanti. Dopo tanti commenti entusiastici di alcuni rider mi sono chiesto: perché non provarlo?
E’ il 20 Aprile mi trovo presso la kite beach di Porto Pollo, il vento da Est è ultra rafficato ed on off. Non mi sembrano le condizioni ideali per un primo test ma mio fratello prepara il suo combo Moses T 38/Onda e decide di uscire per la prima volta con il Peak 4 4 m (!!!!!!). Prima di uscire con lo Stoke 9 rimango in spiaggia incuriosito e pronto, nel caso, ad aiutarlo qualora non riuscisse a partire. E’ una giornata davvero difficile con molti pump stallati sotto costa. Ebbene Marco alza l’ala entra in acqua e parte come un treno. Fuori stramba sul piantone con un down loop di ala perfetto, la stessa cosa nel bordo al rientro! Entro in acqua con il twin tip ed inizio a combattere con le raffiche violentissime rimanendogli sempre vicino.
Osservo l’ala pare che in quel marasma voli splendidamente. A fine session Marco è raggiante ed afferma che per lui si tratta della migliore ala per praticare il freeriding con un HF. Non ha avuto nessun problema di controllo, il drifting è infinito. Nel corso di quel surf trip userà solo il Peak 4 ed ordinerà anche le altre misure.
Qualche giorno fa eccomi, presso il mio home spot, con il mio 8 completo di Connect bar. Inizialmente il vento side on shore di Ponente è davvero debole, il responso dell’anemometro è 6/9 Nodi. Ad occhio e croce potrei uscire con il Soul 12 ma ho seri dubbi che il Peak 8 possa garantirmi lo stesso low end.
La Groove Skate L (la mia tavola preferita light wind) è equipaggiata con il Ketos V 1200. Alzo l’ala, il feeling è immediato ed ho l’impressione che possa controllarla chirurgicamente. La Connect Bar è finalmente all’altezza della concorrenza, leggera, funzionale e con un grip davvero confortevole, il depower scorre nel foro centrale senza alcun attrito.
Finalmente entro in acqua, quando provo a potenziare il Peak non riesco a salire sulla tavola ed anche il down loop non mi aiuta più di tanto. Il problema è che il foil mi tocca sul fondale sabbioso. Mi allontano in body drag di qualche metro potenzio di nuovo l’ala e, finalmente riesco a salire sulla tavola, un paio di sinusoidi ed eccomi a planare verso il largo incredulo con un’ala piccola in condizioni di vento super marginali!
Nella prima transizione sul piantone che mi porta dall’andatura regular a quella in switch al rientro il down loop d’ala è una pura gioia, una goduria assoluta, giro l’ala quasi sul posto e quando riprendo l’andatura eccola nella giusta posizione in finestra di volo. In questi primi due bordi mi vengono spontanee due similitudini: il Peak sta ai kite foil nell’HF come il Cloud ai pump. La seconda, parlando di vele da windsurf mi pare un Hot Sails Superfreak, capace di digerire anche le raffiche più devastanti senza fare una grinza! Eh già ragazzi, di lì a poco il vento aumenta al punto che sarei stato super invelato con il Soul 12.
Ebbene, il Peak non perde mai la larghezza del profilo, solo la trailing edge si deforma leggermente per scaricare le raffiche. Non ho neanche bisogno di agire sul CL poiché nelle transizioni i down loop continuano ad essere strettissimi e con il massimo controllo.
La barra lavora in sinergia perfetta con quest’ala ed a costo di ripetermi finalmente la Flysurfer ha prodotto qualcosa di assolutamente pari alla più agguerrita concorrenza. Ah……cosa importante, l’untwist delle front è automatico, fattore questo molto gradito ai praticanti di hydrofoil. A fine session sperimento la funzionalità della quinta linea con il vento che ormai soffia piuttosto intenso l’ala si piega a fisarmonica e cade dolcemente senza alcun tiro residuo.
Ovviamente gli angoli di bolina ed il lift non sono pari a quelli di foil a doppia superficie ed in caso di caduta il rilancio può essere problematico. Alcuni praticanti avevano sostenuto su kiteforum che i Peak andassero bene per uso marino solo nelle misure 3,4 e 5.
Personalmente dopo aver provato con gioia immensa l’8 non vedo l’ora di dotarmi dell’11!
Nella seconda session solo altre splendide conferme, questa volta con il vento meno sostenuto. Nelle numerose session svolte da mio fratello con il 4 ed il 5 non gli è mai caduto, l’impressione è che per riuscire nell’impresa è necessario davvero metterci il massimo impegno poiché l’ala non sfinestra mai, è dotata di un drifting infinito ed il back stall è semplicemente del tutto assente.
Ciò nondimeno non la raccomanderei mai ad un pessimo nuotatore o ad una persona poco allenata che si allontana molto dalla costa, ad un principiante o ad un foiler che ha bisogno di lift per agevolare le transizioni. Ferme rimanendo queste considerazioni credo di aver trovato il Nirvana per quanto attiene ai kite da HF nella disciplina del Freeride. Non appena avrò ulteriori feedback sarà mia cura informarvi in proposito.
Aloha and Godspeed
E’ il 20 Aprile mi trovo presso la kite beach di Porto Pollo, il vento da Est è ultra rafficato ed on off. Non mi sembrano le condizioni ideali per un primo test ma mio fratello prepara il suo combo Moses T 38/Onda e decide di uscire per la prima volta con il Peak 4 4 m (!!!!!!). Prima di uscire con lo Stoke 9 rimango in spiaggia incuriosito e pronto, nel caso, ad aiutarlo qualora non riuscisse a partire. E’ una giornata davvero difficile con molti pump stallati sotto costa. Ebbene Marco alza l’ala entra in acqua e parte come un treno. Fuori stramba sul piantone con un down loop di ala perfetto, la stessa cosa nel bordo al rientro! Entro in acqua con il twin tip ed inizio a combattere con le raffiche violentissime rimanendogli sempre vicino.
Osservo l’ala pare che in quel marasma voli splendidamente. A fine session Marco è raggiante ed afferma che per lui si tratta della migliore ala per praticare il freeriding con un HF. Non ha avuto nessun problema di controllo, il drifting è infinito. Nel corso di quel surf trip userà solo il Peak 4 ed ordinerà anche le altre misure.
Qualche giorno fa eccomi, presso il mio home spot, con il mio 8 completo di Connect bar. Inizialmente il vento side on shore di Ponente è davvero debole, il responso dell’anemometro è 6/9 Nodi. Ad occhio e croce potrei uscire con il Soul 12 ma ho seri dubbi che il Peak 8 possa garantirmi lo stesso low end.
La Groove Skate L (la mia tavola preferita light wind) è equipaggiata con il Ketos V 1200. Alzo l’ala, il feeling è immediato ed ho l’impressione che possa controllarla chirurgicamente. La Connect Bar è finalmente all’altezza della concorrenza, leggera, funzionale e con un grip davvero confortevole, il depower scorre nel foro centrale senza alcun attrito.
Finalmente entro in acqua, quando provo a potenziare il Peak non riesco a salire sulla tavola ed anche il down loop non mi aiuta più di tanto. Il problema è che il foil mi tocca sul fondale sabbioso. Mi allontano in body drag di qualche metro potenzio di nuovo l’ala e, finalmente riesco a salire sulla tavola, un paio di sinusoidi ed eccomi a planare verso il largo incredulo con un’ala piccola in condizioni di vento super marginali!
Nella prima transizione sul piantone che mi porta dall’andatura regular a quella in switch al rientro il down loop d’ala è una pura gioia, una goduria assoluta, giro l’ala quasi sul posto e quando riprendo l’andatura eccola nella giusta posizione in finestra di volo. In questi primi due bordi mi vengono spontanee due similitudini: il Peak sta ai kite foil nell’HF come il Cloud ai pump. La seconda, parlando di vele da windsurf mi pare un Hot Sails Superfreak, capace di digerire anche le raffiche più devastanti senza fare una grinza! Eh già ragazzi, di lì a poco il vento aumenta al punto che sarei stato super invelato con il Soul 12.
Ebbene, il Peak non perde mai la larghezza del profilo, solo la trailing edge si deforma leggermente per scaricare le raffiche. Non ho neanche bisogno di agire sul CL poiché nelle transizioni i down loop continuano ad essere strettissimi e con il massimo controllo.
La barra lavora in sinergia perfetta con quest’ala ed a costo di ripetermi finalmente la Flysurfer ha prodotto qualcosa di assolutamente pari alla più agguerrita concorrenza. Ah……cosa importante, l’untwist delle front è automatico, fattore questo molto gradito ai praticanti di hydrofoil. A fine session sperimento la funzionalità della quinta linea con il vento che ormai soffia piuttosto intenso l’ala si piega a fisarmonica e cade dolcemente senza alcun tiro residuo.
Ovviamente gli angoli di bolina ed il lift non sono pari a quelli di foil a doppia superficie ed in caso di caduta il rilancio può essere problematico. Alcuni praticanti avevano sostenuto su kiteforum che i Peak andassero bene per uso marino solo nelle misure 3,4 e 5.
Personalmente dopo aver provato con gioia immensa l’8 non vedo l’ora di dotarmi dell’11!
Nella seconda session solo altre splendide conferme, questa volta con il vento meno sostenuto. Nelle numerose session svolte da mio fratello con il 4 ed il 5 non gli è mai caduto, l’impressione è che per riuscire nell’impresa è necessario davvero metterci il massimo impegno poiché l’ala non sfinestra mai, è dotata di un drifting infinito ed il back stall è semplicemente del tutto assente.
Ciò nondimeno non la raccomanderei mai ad un pessimo nuotatore o ad una persona poco allenata che si allontana molto dalla costa, ad un principiante o ad un foiler che ha bisogno di lift per agevolare le transizioni. Ferme rimanendo queste considerazioni credo di aver trovato il Nirvana per quanto attiene ai kite da HF nella disciplina del Freeride. Non appena avrò ulteriori feedback sarà mia cura informarvi in proposito.
Aloha and Godspeed