Intanto: complimenti, e per i risultati, che per la determinazione a non farsi distrarreZitrone ha scritto: ↑07/06/2022, 10:29 Ieri prova decisiva.... 20 nodi abbondanti e mare non proprio calmissimo.
Ormai, almeno che non ci sia onda formata, ho deciso di portare sempre solo l'HF, così non ho distrazioni/tentazioni quindi mi presento in spiaggia con quello beccandomi tutti i "ma ndo c***o vai co quer coso... ce stanno 20 nodi!" da parte degli amici
Monto il Reo7, supero in bodydrag la secca dove l'ondina rompe e provo a partire. Passare da un 15 foil a una 7 wave è traumatico ma in meno di 5 minuti prendo il timing giusto e via. Un ora e mezza di puro godimento, nonostante le condizioni per me molto toste andavo tranquillamente e mi sono divertito molto a farmi portare dai mammelloni ad ala scarica. Concludo la session dopo un ora e mezza con una bella zampata al piantone .... zoppicante ma felice
Se posso una chiosa: 20 nodi abbondanti con una 7 sono tanta roba. Ma tanta roba per davvero, se non punti a fare solo alta velocità e non sei bello dentro le strap (o non sei Fred Hope...).
Io, a 110Kg, a 20 nodi monto la 4m... anche se le vele wave sventano tanto, la superficie è superficie, e col foil è un attimo generare apparente.
Se hai una 5, magari prova quella. La partenza richiede agli inizi un pelo di lavorio (i famosi back/front loop), e gestire un "missiletto" in aria ci vuole qualche minuto a farci la mano. Ma poi in andatura ti senti super sicuro e sereno, con una reattività altissima ma che però si può gestire. Se ti scappa la 7m... ti porta via.
E comunque, a prescindere, non essendo un esperto, così invelato, non puoi sentirti sicuro. Di conseguenza, anche se navighi, non hai la serenità per acquisire familiarità vera col foil, per testare manovre, assetti, etc.
Navighi giustamente molto in campana, impari un po' di sopravvivenza, ma poco più...
In condizioni di invelatura meno pronunciata, impari qualunque cosa perché il kite è strumento, non nemico in agguato.
Ultima cosa sulle andature: come sempre, è il cosa si vuol fare che cambia quasi tutti i parametri dell'equazione.
Se è velocità, piantone lungo, vela bassa, molta inclinazione a contrasto, e magari ben invelati con palette piccole ma con estremo controllo di rollio/imbardata, così che più vai forte più ti senti sereno.
Se si fa freeride, idem, ma tutto meno estremo.
Se si fanno manovre, e/o si cerca di stare sulle onde, altri materiali ancora, e anche altre diversissime andature.
Per molte "discipline" del foiling, il saper stare dritti sul piantone, il reggere facilmente gli strappi della vela anche facendo loop in condizioni non ottimali di equilibrio (immagina la ventata mentre stai scendendo l'onda, o il loop per accelerare prima di stallare anche se hai la vela non davanti ma di fianco o addirittura un po' dietro), le variazioni di quota (immagina di superare schiuma e chop di un mare molto arrabbiato), il cambio costante di peso avanti/dietro (di quando si "scodinzola", o si stramba/vira stretto e forte o si sale e si scende percorrendo l'onda di traverso), o il brusco cambio di assetto (es. quando si scende a kamikaze dalla parete) sono tutte cose che hanno un loro perché. Cose che andando dritto o facendo freeride magari non ti servono, ma se ti piace stare in mezzo alle onde, sono assolutamente essenziali.
Sui salti non mi pronuncio proprio perchè non sono proprio capace, né ho le strap per provarci, ma anche lì vedo il socio, ed è tutta un'altra roba daccapo.
Detto questo: complimenti ancora! E buon divertimento!