Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

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azoele
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Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da azoele »

Visto che il foil imperversa su questo forum – forse per la fortunata quasi-omonimia tra hydrofoil e foil kite – mi sembra giusto arricchire la conoscenza collettiva parlando del Triton T1

Il Triton è un monofoil, cioè un palone colossale (2100cmq mi pare) a delta, bassissimo A/R, e privo di stabilizzatore.
Secondo gli ideatori, dovrebbe viaggiare “come una pala da 1100cmq”. Non vi so proprio dire, visto che un Onda da 1250cmq viaggia in modo del tutto diverso da un Fluid L da 1200cmq.
E T1, credetemi, va in modo diverso da tutto quello che avete portato fino ad oggi!.

Caratteristiche principali col segno meno
  • La stabilità, in rollio e beccheggio, è molto, molto inferiore a quella di qualunque foil io abbia mai provato. Soprattutto al beccheggio si rischia di navigare con micro-delfinamenti continui, finché non si trova la posizione corretta. Curiosamente, l’imbardata è davvero stabile
  • Chiosa alla stabilità: il cambio piedi è “acrobatico”. Fidatevi… serve appendersi al kite, e mantenere i piedi nella zona “centrale” di equilibrio. Altrimenti si cade come dal 3° piano. Cos’è la zone “centrale” di equilibrio, direte voi… beh, ricordatevi che è un monofoil… quindi siete in equilibrio molto precario su un solo sostegno.
  • La memoria muscolare quindi è un problema. Nelle strambate si riesce subito. Nel cambio piede… ni (e io quello da heel- a toeside non ci penso proprio a provarlo…). Ma le virate, apriti cielo! Quando carvate, sto coso gira secco ed è una belva, vi trovate girati, schiacciati alle ginocchia, cadendo di schiena, e con lui che salta fuori e vi cerca mentre il kite vi cade. Benvenuti nel mio inferno personale!!! :D
  • Il “Salto”. Molto più dei primi leggerissimi foil a grande superficie e tanto leggeri, tipo l’Onda, quando si cade zompa fuori dall’acqua come fosse indiavolato. I progettisti lo chiamano “tomahawking”… e si, lo quasi fa davvero!!!
  • Il montaggio è compatibile con i pali Moses – sia senza che con adattatore in carbonio che fanno loro — che con *vecchi* pali in alluminio molto mosci. Assolutamente non GONG, non Kraken, e non tanti altri. Hanno un loro palo, ma è 85cm e di alluminio, anche se è molto bello
  • (almeno per ora) è un mangia gambe. La stabilità si paga a livello muscolare, e appena la prontezza cala, sono botti (e botte) da orbi. Si spera che con l’esperienza l’equilibrio diventi una roba da occhi chiusi, invece che una cosa che richiede attenzione e fatica. Ogni tanto infatti si naviga proprio rilassati. Ma spesso ci si incasina: è la vecchia memoria muscolare che bussa e incasina tutto
  • Difficile trovarlo…

Vabbè, è un cesso quindi?
MA MANCO PEL CACCHIO!!!


Caratteristiche positive
  • L’agilità del Triton è una cosa scioccante. Se vi piace carvare, siete su un altro pianeta. Se pensate che l’Onda sia il ne plus ultra della navigazione giocosa e appunto da onda, fate così, regalate il 633 a vostro nipote all’asilo e preparatevi a una rivoluzione dinamica senza precedenti. Mica esagero: semplicemente potete girarlo come e quando volete, alla velocità che volete, e se voi reggete, lui stringe sempre di più e non vi molla mai. Scendere le onde è una sensazione fantastica, di controllo-non controllo con il T1 che può bucare a piacimento, scendere dritto, o carvare, tutto in pochi cm. Potete scondinzolare come se aveste gli sci da 1 metro sulla Gran Risa e voi aveste le cosce dell’Albertone nazionale, per dire, e per farlo basta buttarsi e lui lo fa da solo.
  • La dinamica è completamente diversa dai nuovi foil ad A/R tirato. Qui non c’è stallo. E a differenza dei vecchi foil tipo 633, quando affondate a lui non frega una ceppa di niente: gli date gas e lui risalta fuori senza una esitazione anche a velocità in cui dovreste avere il sedere in acqua.
  • Lo ripeto: la dinamica è davvero diversa, punto. Da come esce dall’acqua, a come gira, a come buca l’acqua, a come scorre senza apparentemente freno o quasi, a come è sia instabile che completamente stabile. È proprio un’altro pianeta.
  • E siccome è un palone – anche se in velocità ve lo scordate proprio – a bassissima e bassa velocità lui vi sostiene facile: che il vento buchi di brutto, che il cambio piede vi sia venuto alla Esercito della Salvezza, lui se ne frega, se non lo stortate troppo, lui vi tiene su e punto. Se lui è dritto o quasi, voi potete avere il culo quasi in acqua in un buco colossale di vento in navigazione, e se poco poco la vela vi tira lui senza fermarsi vi fa rimettere in piedi facile sempre mentre siete in foiling. Ovvio: se lo stortate e non avete i piedi messi bene…
  • Dopo che lo avrete odiato le prime volte (io l’ho messo via 15 giorni dopo le prime 3 uscite), dovete evitare di riprovarlo. Io mi ero fatto 3 uscite da sogno col Gong, facendo tutte le manovre ad occhi chiusi: mi sembrava di fare foiling sul tavolo della cucina tanto lo sentivo stabile. Beh, oggi ho riprovato il T1 solo per giustificare il metterlo in vendita, e invece mi sa che non lo smonto proprio!!! Le sensazioni sono uniche, punto. E se a uno piace carvare… Gesù.[/b]
  • Se pensate che i nuovi foil ad A/R tirato possano bucare l’acqua senza farvi cadere come pere, daccapo: resettate. Il T1 esce proprio dall’acqua e non fa una piega. Con 85cm di palo, e beccheggio che è “vivo”, mi è capitato eccome di bucare. Lui rientra senza una piega, mentre il sangue si gela nelle vene al pensiero di un crash catastrofico e dell’accetta indiana che ti viene a prendere in testa. Ah… in strambata è pure meglio: voi forzate come ossessi, lui buca, si sente proprio il “pshhhhh” dell’acqua franta, e lui continua come una belva a curvare. Maledetto T1.
  • Dici è un palone esagerato, ha lift da matti. Col cacchio. Io tengo il foil quasi alla fine dei binari avanti. Il Gong ce l’ho alla fine… ma dietro! Semmai, servirebbe più grosso per i pesi impegnativi. Ma è divertentissimo pure così
  • …e come minimo sarà lento, no? Col fischio! Ci si arriva a 20 nodi se avete poche cerevella, come dicono da me. Il limite dovrebbe essere sui 24 nodi per i progettisti. A 18 nodi ci si va senza patemi. Ammesso di tenere sotto controllo il beccheggio, eh! Che lui rimane li silente, col T1 che sembra stabilissimo. Ma come rientrate in modalità “Mio Vecchio Foil” lui comincia a fare su e giù, e a quasi 20 nodi…
  • Non è semplice – appunto perché ci si arriva prevenuti, e la memoria muscolare vecchia ti pizzica – ma non è difficile. Io alla prima uscita sono partito al primo tentativo, e ho chiuso qualche virata normale e in toeside, e i cambi piede. Da lì a padroneggiarlo come il vecchio foil ce ne passa… ma è accessibile, e se gli si da una chance, ti ammalia. Ovvio che se a fatica si fanno i bordi, non è ancora il momento (anche se alcune scuole di pensiero dicono che quasi quasi si potrebbe impararci su: non è più “difficile” di un foil tirato – lasciamo perdere quindi la roba semplificata apposta come l’X-Over di Santa Mamma GONG – è solo diverso. Se uno impara, impara il T1 invece che il comportamento dei foil normali).
  • Non ho provato l’ultra light Wind – non ho più vele per quello – ma una uscita tra i 7 ed i 9 nodi col 13m Nerio è stata favolosa. Siccome non stalla in partenza e in generale, pian piano ci si mette dritti e appena lo si riesce ad accelerare un minimo ecco che ti alzi e vai. io pensavo sarebbe stato pessimo in quelle condizioni, ma mi sono dovuto ricredere. E ricordate il mio peso…


Insomma, com’è?
È una roba da matti, punto.
Se vi piace andare dritti e forte, lo fa, ma che senso ha?
Se vi piace saltare 10m lo sconsigliano, lo creperete.
Se vi piace curvare, manovrare, osare sulle onde, ed in generale una condotta “viva”, dinamica, se lo provate e vi incuriosisce siete ad enorme rischio di accattarvelo…

Il Triton T1 è un prodotto che riempie di energia tutti quelli (me incluso) che hanno trovato il “muro” delle proprie capacità normali (per me cambiare piede in virata è un incubo, ad esempio): c’è un sacco da imparare, e ci sono sensazioni da provare nuovissime, che non sono ottenibili cambiando pala o stabilo normali.
Se vi capita di provarlo, il mio consiglio è: non dite no.
Ciao!

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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da Davis »

ma se collego la 633 al piantone ottengo il T1 ? :-)
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da azoele »

Davis ha scritto: 26/07/2022, 19:25 ma se collego la 633 al piantone ottengo il T1 ? :-)
Ma no!
Ma allora non mi sono spiegato...

Devi collegare il 633 alla tavola direttamente, sul retro, a mo di spoiler. Poi scendi le onde e hai stabilità sul retro! : Chessygrin :
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da LONG »

Qualche altra info: l'assetto varia molto a seconda del piantone scelto; ad esempio con lo zeeko di alluminio va posizionato arretratissimo pena espulsione istantanea in partenza, mentre utilizzando un Moses 82 il contrario va portato in avanti se no si stenta a decollare.
Per il resto è un oggetto particolare, fantastico per gli amanti del carving come il sottoscritto, nei cambi di piede risulta assai complicato e richiede tempi di adattamento. A bassa velocità gira come un compasso sul posto.Rispetto a palettoni sui 1200 cm. quadrati di superficie risulta molto scorrevole e più veloce. Confermo la delicatezza di conduzione sull'asse di beccheggio. Praticamente impossibile farsi male impattando l'ala in quanto priva di bordi taglienti, direi antinfortunistico.
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da Motion »

Interessante, sarebbe da provare. Ma sui monta su un piantone Gong ? Immagino di no giusto?

Cmq Pitu anni fa aveva fatto una cosa similare, sempre monofoil : Wink :
azoele
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da azoele »

Concordo appieno su tutto.
Il cambio piede lo si reimpara da zero: non va avanti il piede dietro a contrastare l’impennata del Foil, si corre invece a mettere un piede “dietro”, cioè sul piantone o poco più avanti dove c’è il punto di equilibrio. Una volta capito lo si fa abbastanza facile, e se ci si aiuta con la vela lo si fa molto facile.

Non avevo idea della differenza con gli alberi…
Io l’ho usato solo col suo 85cm (che per me è corto), e con quello ho il piantone molto avanti, diciamo 10cm più avanti del gong, forse di più. Certo, T1 e loro Mast pesa *niente*.
Rudy (il proprietario) mi ha confermato che in effetti nasce per i 70-90 chilati come optimum, ma che sa che si porta benissimo anche oltre perché ha altri clienti oltre il quintale!

Io comunque sto ordinando un palo in alluminio Project Cedrus da 90 (95 montato) per guadagnare qualche centimetro.

Tu lo usi con Moses standard, o usando l’adattatore in carbonio che hanno fatto apposta?

@Motion no, non si monta su GONG (ho due pali in carbonio porca miseria!!!)
I fori di Gong sono a distanze diverse, e a meno di non forare il T1 (che però si può fare: i proprietari hanno confermato che la zona dove ci sono i buchi è un blocco di resina compatto, quindi si può forare senza trovare il riempimento interno), è difficile.
C’è poi da dire: Gong usa M6, e T1 M8.
Insomma: solo per gente con molta abilità manuale a fare tutte ste modifiche.

Ma come dice LONG: la conduzione è proprio un’altra roba, e se piace, è addictive.
I Foil standard al confronto sembrano muoversi sui binari, e sembrano pazzescamente stabili.
È un po’ come andare su una bici con le rotelle o su un uniciclo accessibile.
È davvero un paragone calzante.

LONG ha scritto: 27/07/2022, 7:01 Qualche altra info: l'assetto varia molto a seconda del piantone scelto; ad esempio con lo zeeko di alluminio va posizionato arretratissimo pena espulsione istantanea in partenza, mentre utilizzando un Moses 82 il contrario va portato in avanti se no si stenta a decollare.
Per il resto è un oggetto particolare, fantastico per gli amanti del carving come il sottoscritto, nei cambi di piede risulta assai complicato e richiede tempi di adattamento. A bassa velocità gira come un compasso sul posto.Rispetto a palettoni sui 1200 cm. quadrati di superficie risulta molto scorrevole e più veloce. Confermo la delicatezza di conduzione sull'asse di beccheggio. Praticamente impossibile farsi male impattando l'ala in quanto priva di bordi taglienti, direi antinfortunistico.
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da LONG »

azoele ha scritto: 27/07/2022, 22:33 Concordo appieno su tutto.
Il cambio piede lo si reimpara da zero: non va avanti il piede dietro a contrastare l’impennata del Foil, si corre invece a mettere un piede “dietro”, cioè sul piantone o poco più avanti dove c’è il punto di equilibrio. Una volta capito lo si fa abbastanza facile, e se ci si aiuta con la vela lo si fa molto facile.

Non avevo idea della differenza con gli alberi…
Io l’ho usato solo col suo 85cm (che per me è corto), e con quello ho il piantone molto avanti, diciamo 10cm più avanti del gong, forse di più. Certo, T1 e loro Mast pesa *niente*.
Rudy (il proprietario) mi ha confermato che in effetti nasce per i 70-90 chilati come optimum, ma che sa che si porta benissimo anche oltre perché ha altri clienti oltre il quintale!

Io comunque sto ordinando un palo in alluminio Project Cedrus da 90 (95 montato) per guadagnare qualche centimetro.

Tu lo usi con Moses standard, o usando l’adattatore in carbonio che hanno fatto apposta?

@Motion no, non si monta su GONG (ho due pali in carbonio porca miseria!!!)
I fori di Gong sono a distanze diverse, e a meno di non forare il T1 (che però si può fare: i proprietari hanno confermato che la zona dove ci sono i buchi è un blocco di resina compatto, quindi si può forare senza trovare il riempimento interno), è difficile.
C’è poi da dire: Gong usa M6, e T1 M8.
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Ma come dice LONG: la conduzione è proprio un’altra roba, e se piace, è addictive.
I Foil standard al confronto sembrano muoversi sui binari, e sembrano pazzescamente stabili.
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LONG ha scritto: 27/07/2022, 7:01 Qualche altra info: l'assetto varia molto a seconda del piantone scelto; ad esempio con lo zeeko di alluminio va posizionato arretratissimo pena espulsione istantanea in partenza, mentre utilizzando un Moses 82 il contrario va portato in avanti se no si stenta a decollare.
Per il resto è un oggetto particolare, fantastico per gli amanti del carving come il sottoscritto, nei cambi di piede risulta assai complicato e richiede tempi di adattamento. A bassa velocità gira come un compasso sul posto.Rispetto a palettoni sui 1200 cm. quadrati di superficie risulta molto scorrevole e più veloce. Confermo la delicatezza di conduzione sull'asse di beccheggio. Praticamente impossibile farsi male impattando l'ala in quanto priva di bordi taglienti, direi antinfortunistico.
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Utilizzo il loro adattatore. Ma con il Cedrus come lo colleghi al T1? Non so come sia il collegamento in alluminio all'innesto col fuselage: i fori sono compatibili come distanza come per lo zeeko o slingshot?
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da azoele »


Utilizzo il loro adattatore. Ma con il Cedrus come lo colleghi al T1? Non so come sia il collegamento in alluminio all'innesto col fuselage: i fori sono compatibili come distanza come per lo zeeko o slingshot?
Cioè quella specie di calzino in carbonio?
In teoria si monta anche senza, pare… ma poi gli inserti SAB spaccano il piede.

Allora: per montare Cedrus ci sono due possibilità:

1) adattatore Slingshot, che monta sporgendo appena un filo dietro

2) aumentare il foro posteriore di mezzo cm in direzione di quello anteriore. Si può fare senza problemi secondo quelli di Triton perché come detto la zona centrale della pala é un blocco compatto di resina.

Però è sfumata l’opzione Cedrus perché l’unico mast 90 Alu andava re-bevelled (era un pre produzione con un lieve difetto) e non sarebbe arrivato in tempo a chi me lo poteva portare.

Il loro mast comunque funziona davvero bene, peccato solo che è 85cm e io navigo col 100.
È sufficientemente rigido (molto più che il Moses 91…), monta con uno spessore tra pale e T1 ed un piccolo pezzetto di inox nella scanalatura sotto la pala (avranno capito che così si tutela di più la pala), roba da 2€ ma ben pensata.
E T1+palo+ piastra pesa meno di 3Kg.

In sviluppo versione da Wingfoiling.

Ma tu… ma hai capito come virarci? :-)

È una malattia comunque. Non vedo l’ora di uscire con la 6 e la 4 tra le onde. C’è un tipo ci fa addirittura prone surf foiling…
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da Motion »

azoele ha scritto: 27/07/2022, 22:33

@Motion no, non si monta su GONG (ho due pali in carbonio porca miseria!!!)
I fori di Gong sono a distanze diverse, e a meno di non forare il T1 (che però si può fare: i proprietari hanno confermato che la zona dove ci sono i buchi è un blocco di resina compatto, quindi si può forare senza trovare il riempimento interno), è difficile.
C’è poi da dire: Gong usa M6, e T1 M8.
Insomma: solo per gente con molta abilità manuale a fare tutte ste modifiche.

Ma come dice LONG: la conduzione è proprio un’altra roba, e se piace, è addictive.
I Foil standard al confronto sembrano muoversi sui binari, e sembrano pazzescamente stabili.
È un po’ come andare su una bici con le rotelle o su un uniciclo accessibile.
È davvero un paragone calzante.
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da azoele »

Non c’entra molto col T1, solo per dire la qualità cui puntano però.

La tavola se la fanno fare da Fumini, ed è ovviamente un *capolavoro*.
Io l’ho vista di persona quando ho incontrato Rudy, è una 86cm super leggera talmente bella che la carta di credito ti balla nel portafoglio…

Dato il tipo di conduzione del T1, 86 è probabilmente una ottima idea.
Considerata la delicatezza al beccheggio, il T1 prospera con una stance ridotta, quindi tavole lunghe non servono. Solo “confondono” dove mettere i piedi visto che come detto la zona di equilibrio è molto più ridotta di un comune Foil.

No davvero.
Fumini si è superato.
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da Soulrider »

azoele ha scritto: 28/07/2022, 9:23

Utilizzo il loro adattatore. Ma con il Cedrus come lo colleghi al T1? Non so come sia il collegamento in alluminio all'innesto col fuselage: i fori sono compatibili come distanza come per lo zeeko o slingshot?


In sviluppo versione da Wingfoiling.

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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da azoele »

Soulrider ha scritto: 28/07/2022, 13:50
azoele ha scritto: 28/07/2022, 9:23

Utilizzo il loro adattatore. Ma con il Cedrus come lo colleghi al T1? Non so come sia il collegamento in alluminio all'innesto col fuselage: i fori sono compatibili come distanza come per lo zeeko o slingshot?
In sviluppo versione da Wingfoiling.
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da azoele »

Aggiornamento sul Triton dopo un altro paio di orette totali – anche se quasi tutte in condizioni catastrofiche, 6-8 nodi con punte addirittura di 10.

InStabilità:
Se all’inizio si fa fatica a non delfinare, dopo qualche ora si capisce “come” navigare, ed è una roba da lasciare esterrefatti il trovarsi a navigare in velocità nella quasi più assoluta stabilità.
Il corpo si abitua, la postura stretta riduce i trasferimenti di carico, e ci si trova a 18-19 nodi senza battere ciglio.
A 20 non sono arrivato, ma con 85cm di piantone un po’ me la faccio sotto… anche se magari è solo pregiudizio, visto quanto recupera ogni tipo di breaching.

Navigare “sciolti” è facilissimo.

Navigare in toeside meno: è una posizione meno naturale, e quindi ci sta che si senta di più il delfinamento. Suppongo anche in questo caso la questione sia solo di abitudine.


Cambio Piede:
beh, dopo le prime catastrofiche uscite, adesso ho quasi trovato la quadra.
Come dicevo: è questione di memoria muscolare da riadattare, e di comprensione del foil. Adesso mi escono anche senza tiro della vela.
Non tutti! Qualche cappottata la faccio ancora, ma ci sta.
Invece, molto divertente è “crollare” di sedere nel cambio piede da toeside a heelside causa azzeramento del tiro della vela (vi ho detto: Latina condizioni orribili da un mese). Si va all’indietro, ma cadendo si finisce con lo “spingere” sul T1 che “risponde” tenendovi su… anche se inclinati di 60/70 gradi :D Se si riesce con la vela a riavere un minimo di impulso, lui non fa una piega e si continua a navigare riaddrizzandosi. Uno spasso!

Non ho ancora provato il cambio piedi da heelside a toeside (cioè quello per fare la strambata in back), visto che non ce l’ho naturale manco sul GONG… però ieri non mi spaventava più provarci. Ma senza proprio vento, non avevo voglia.


Virate:
il T1 è “cattivo” in virata. Non si può buttarsi indietro e farlo curvare stretto come un foil normale (che se non lo fai va dritto). Il T1 se fai così ti scotorchia le ginoccha, gira strettissimo, tu sei in ritardo disumano con la vela, allora cadi all’indietro, ma cadendo spingi con le gambe sul foil (come prima in ultra light wind), e lui continua a girare finché tu non sei in acqua, e lui non salta fuori, e auguri… (e questo è forse il punto delicato del T1: non ha spigoli, come dice Long, ma salta fuori come un indemoniato essendo così leggero e portante… timore lo mette, non lo nascondo… e infatti quando sto cadendo, mi proprio lancio lontano! :D )

Per ora le virate (duck- e toeside-) mi sono venute solo con la 9m, usando “delicatezza”. Spostando appena il peso si gira, e un loop ti fa uscire comodo e proseguire.
Col 13m faccio fatica, e per il lift che genera 8che quindi mi solleva dal foil o alzandomi mi fa salire il foil sotto fin quasi a bucare), e per la lentezza a fine manovra. Per ora sono riuscito solo a fare i 360° con quello. Ma è solo questione di tecnica da affinare. All’inizio non viravo nemmeno col GONG col 13m.

Detto questo: quel “lieve scostamento del peso verso il sedere”, così diverso da un foil normale… è sufficiente a girare sul posto! :D Il T1 mica scherza: appena cambi equilibrio lui reagisce e gira in un attimo. È addictive


Fatica: per me resta più faticoso del tipico foil da Surf. In parte perché sto ancora costruendo la memoria muscolare. Ma in parte perché richiede più delicatezza, un controllo fine molto più sofisticato di quello di un foil normale.
Non so se diventerà “leggero” col tempo. Poi, io fisicamente sono una schiappa. Questo è l’unico vero limite per me, e infatti faccio soste per riprendere le gambe, che visto il mio peso fanno un superlavoro.


Fattore divertimento:
qua non si discute proprio.
In una rara raffica a 8 nodi ho fatto uno slalom pazzesco su una ondina di 70cm. Una roba di un divertente micidiale.
E scoperta del millennio? il pumping in manovra: durante la strambata si può pompare in modo ultra-facile (ultra facile quando si è capito come stare senza incidenti sul T1…) e mantenerlo in volo anche in assenza di vento.
Ecco perché ha un senso farlo per la Wing… pompa molto più facile per me del mio Fluid L-s. Che si lo so che è un 2100 contro un 1100, ma ha un A/R da autobus, e invece!
E quando ti escono le virate è uno spettacolo. Anzi, il problema è imparare a non girare troppo, sennò sono tutti 270+° da ricorreggere di bolina le normali (le toeside sono un zucchero, direbbe Mario Brega).
E a prescindere, la sensazione di libertà è pazzesca: in ogni momento hai la sensazione di poter fare qualcosa di fuori dal comune.


Insomma: regge la similitudine BICICLETTA vs UNICICLO.
Esattamente come con l’uniciclo, quando ci hai preso la mano fai cose simili alle bici (meno la velocità assoluta), ma ci fai cose turche che con la bici ti scordi.

Io non vedo l’ora di avere un metro e passa di onda per provarlo.

Se avete il livello (cioè navigate "sereni", e riuscite a strambare), e vi piace manovrare, almeno una prova non potete negarvela : Thumbup :


P.S.
e questa foto mi ha fatto venire delle tentazioni... : tiserve :

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LONG
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da LONG »

Un piantone Kraken senza bisogno di un adattatore.....?
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Cartolina
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da Cartolina »

Tutte ste menate per trovare la quadra nel cambio piedi ed avere stabilità...aumentate la velocità e fatevi sostenere dal kite in manovra, il gioco è tutto lì, sta monnezza lasciatela stare
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da LONG »

: belleparole :
Grazie per questa perla di saggezza.... : notworthyc : : notworthyc :
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LONG
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da LONG »

recensione del "cinese"
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da Ironrik »

un dettaglio ... quanto costa ???
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LONG
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da LONG »

azoele
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da azoele »

Hai fatto bene a postarla : Thumbup :

Io me la sono vista tutta, però sono rimasto un po’ deluso.
Dice che è unico e fa cose uniche, ma non sa per chi sia.
Dice ha tantissimo glide, ma non come un Foil ad alto a/r da wing (e non è da wing infatti)
Dice che ci ha fatto i 31.4 nodi ( : Eeek : ) ma “non è stabile come un Foil race.”

E per tutto il video ha accennato di continuo ai prodotti North, la sua tavola Scoop di North, il Core Zero di North, la nuova Wing North che sta per uscire ed è estremamente potente, i Foil nuovi North che recensirà a breve…

Era un po’ più trasparente prima Gunnar secondo me.

Però i dati restano: glide, velocità, agilità fuori dal comune, e instabilità 😁

Chi mi vede in acqua mi chiede come faccio a strambare o virare sul posto… poi vede il Triton, e gli viene un sospetto… : Chessygrin :


Ps
Non so se l’avevo scritto, ma io visto la loro tavola ufficiale dal vivo.
Ca-po-la-vo-ro.
Fuori dal mondo. Come linea. Come dimensioni (86cm!). Anche come prezzo : Chessygrin :
LONG ha scritto: 28/08/2022, 4:50 recensione del "cinese"
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Re: Monofoil - il Triton T1 ed il senso della vita

Messaggio da azoele »

Ironrik ha scritto: 29/08/2022, 11:32 un dettaglio ... quanto costa ???
Il costo si “abbassa” se hai un mast compatibile (Moses, Cabrinha, Zeeko, Nobile…).

Il loro mast è alluminio, ma molto ben fatto comunque.
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