Dopo una mezz'oretta di bordi e cadute mi ritrovo, dopo l'ennesima caduta, in acqua visivamente troppo distante dalla tavola e capisco subito che non ero più collegato alla tavola (scoprirò alla fine che si era rotto il leash).
Provo istintivamente di riprendere la tavola a nuoto ma, dopo una decina di secondi (mi pare) di nuoto affannato realizzo che non sono in grado di raggiungerla e mi fermo. Nello stesso istante mi accorgo di essermi dimenticato il giubbotto salvagente (sembra una frase fatta ma lo indosso sempre). Quella constatazione mi fa perdere la tranquillità che anzi si trasforma in panico per la situazione "critica". Cosa fare cosa non fare, mi viene istintivo arrampicarmi e sdraiarmi letteralmente dentro la wing come un canotto. Il tempo di riprendere fiato (e lucidità) ho compreso che la situazione seppur critica era fortunatamente gestibile: ero relativamente vicino a riva e il vento era praticamente direzione on. E niente poi sono rientrato a nuoto con l'aiuto della wing come salvagente.
Poi, una volta uscito, ho smontato tutto e mi son cambiato velocemente e me ne sono tornato a casa decisamente frastornato. Non nego di aver pure pensato di vendere tutto sul momento.
Oggi a distanza di 24 ore son totalmente tranquillizzato anche se son abbastanza convinto di aver chiuso con la stagione fredda (in ogni caso più ostica che divertente, per me).
Che dire...son cose che possono capitare in acqua.
Non ho ancora ben realizzato come mi possa essere di aiuto questa vicenda... se concentrarmi sul fatto che il leash deve essere affidabile da non rompersi per nessun motivo, che il giubbotto è imperativo non dimenticarselo o se per sport del genere bisognerebbe curare di più l'aspetto della gestione dell'evento avverso che, inevitabilmente può avvenire.
Solo per puro caso è avvenuto a una distanza ridotta da riva.
Immagino che situazioni critiche siano successe un po a tutti.
Che consigli vi sentite di darmi.
